PRESERVATION STATUS & RESTORATION

RESTORATION

Date

1642

Reference to the part

abside del Santissimo Sacramento

Description

Si ipotizza che durante i lavori di rimaneggiamento dell'edificio del 1642, si intervenga anche in corrispondenza della calotta della cupola dell'abside del Santissimo Sacramento con interventi di reintegrazione di porzioni di mosaico precedentemente cadute. Gli interventi prevedono integrazioni ad intonaco dipinto realizzati in corrispondenza dell'iscrizione e dell'Arcangelo Gabriele (BERNARDI 1996, I restauri dei mosaici nella cattedrale).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (2)

PRESERVATION STATUS

Date

1850, ante | 1850

Reference to the part

abside di san Giusto

Description

Lo storico di antichità locali Ludovico Kert compiuta una dettagliata analisi dello stato di conservazione della cappella di san Giusto, propone al Magistrato civico di Trieste alcuni lavori di restauro.Il mosaico si presenta in condizioni precarie, in diverse parti si riscontrano fessurazioni e distacchi, in particolare nella zona del catino absidale. La superficie musiva si mostra particolarmente oscurata dallo sporco accumulato nel tempo e in alcune parti lacunosa. La facciata dell'arco absidale è trattata ad intonaco dipinto.In data 20 maggio Ludovico Kert propone di incaricare dello svolgimento dei lavori i pittori Luigi Castro e Giuseppe Zucco (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 25-26: BERNARDI 1996, I restauri dei mosaici della cattedrale).

RESTORATION

Date

1850

Reference to the part

abside di san Giusto

Management of the work

Ordinariato vescovile (Bartolomeo Legat); Sforzi; Craigher; Conservatore dei monumenti per il Litorale (Pietro Kandler)

Description

Nel mese di giugno del 1850 i pittori Luigi Castro e Giuseppe Zucco danno avvio ai lavori di restauro del mosaico della cappella di san Giusto. L'intervento di restauro eseguito prevede lavori di consolidamento di parti malferme, integrazioni e pulitura dell'intera superficie musiva. Gli interventi si concludono nei primi giorni del mese di ottobre (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 25-26).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

L'intervento dei pittori Luigi Castro e Giuseppe Zucco consiste nel consolidamento di porzioni di mosaico distaccate o pericolanti mediante un preparato di gesso e malta e la sutura delle fratture che attraversano la nicchia. (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 25-26).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Le porzioni di mosaico decorate a tessere d'oro, consolidate e suturate, vengono trattate con dorature ad oro puro dipinte con colori macinati ad olio di papavero al fine di accompagnare stesure musive che abbiano subito trattamenti diversi. Le lacune vengono integrate con intonaco dipinto a finto mosaico. L'arco trionfale dell'abside di san Giusto è oggetto di tale intervento nella sua interezza (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 25-26).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (3)

PRESERVATION STATUS

Date

1855 - 1862

Reference to the part

abside del Santissimo Sacramento

Description

Dal 1955 si da avvio ad una rilevante ma discontinua attività di monitoraggio delle condizioni di conservazione del mosaico dell'abside del Santissimo Sacramento, con la conseguente elaborazione di successivi progetti di intervento che si concludono con lo studio redatto per mano di Giorgio Nicolich e Giovanni Righetti. Nel giugno 1956 viene innalzata una prima impalcatura al fine di realizzare un accurato rilievo grafico della superficie musiva (una seconda verrà innalzata nel 1862). Il compito di realizzare il disegno viene affidato da parte della Commissione Centrale di Vienna in un primo momento all'architetto Josef Hieser, in un secondo momento (non risultando i suoi disegni chiari) all'architetto Zimmerman. Parallelamente il mosaicista Giovanni Moro conduce una dettagliata analisi della superficie musiva (occupandosi, inoltre di redigere una progetto dei lavori da eseguire). I danni maggiori si rilevano in corrispondenza della cupola, il mosaico è, infatti, quasi interamente distaccato dalla muratura, crollato in alcuni punti e minacciando di crollare in altri; si evidenziano numerose fessurazioni. Lacune sono presenti in numero cospicuo e per la maggior parte integrate con intonaco dipinto. Le tinte utilizzate per le integrazioni si presentano in numerosi casi alterate, macchie e alterazioni sono, inoltre, ben visibile sul fondo oro. In seguito all'ispezione richiesta dal Magistrato civico di Trieste all'Ispettore edile Bernardi si mette in evidenza come le cause dei principali danni alle stesure musive - i distacchi dalla muratura - siano imputabili alla presenza di umidità penetrata attraverso il coperto e la volta dell'abside. Si precisa, inoltre, come ulteriore causa, la caduta di un fulmine avvenuta in corrispondenza dell'ala dell'edificio in questione ed anche le vibrazioni trasmesse dai colpi di cannone esplosi dal vicino castello (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 28, 38-45; BERNARDI 1996, I restauri dei mosaici della cattedrale).

RESTORATION

Date

1863 - 1864

Reference to the part

abside del Santissimo Sacramento

Management of the work

Giovanni Rigetti; Giuseppe Sforzi

Description

Nel dicembre 1862, dopo avverse vicende, ripetuti controlli, indecisioni riguardo la fattibilità e la direzione dei lavori, un consigliere della I. R. Luogotenenza austriaca autorizza il Magistrato civico di Trieste a sostenere la spesa necessaria alla realizzazione del progetto di restauro ideato da Righetti e Nicolich. Il progetto prevede la messa in opera di importanti lavori di consolidamento, al fine di rimediare alla precaria stabilità in cui la superficie musiva versa ormai da anni. Il 29 gennaio 1863 viene stipulato il contratto fra il capo muratore Giacomo Angiolin e gli incaricati alla direzione Giovanni Righetti e Giuseppe Sforzi.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Le operazioni di consolidamento programmate prevedono l'iniziale applicazione di tre successivi strati di carta e tela di diverse specie incollate mediante colla d'amido, di farina, gomma o altro materiale opportuno fatto asciugare sulla superficie musiva al fine di garantirne solidità e stabilità. Tali applicazioni necessarie per le porzioni di mosaico collocate in corrispondenza di volte e cupole si effettuano anche per i mosaici delle pareti al fine di proteggerli dalle pressioni esercitate dalle armatura. Si realizza, successivamente, un'armatura in legno da costruire a centine ognuna delle quali deve essere provvista di un appoggio di gesso, carta, stoppa o altro materiale analogo al fine di attutire il contatto con la superficie musiva. In seguito alla costruzione di due nuovi archi al di sopra della calotta della cupola, si provvede a demolire la muratura di sostegno della superficie musiva essendo quest'ultima sostenuta dalla armatura in legno. L'asportazione del materiale originario viene eseguita, dove possibile, fino al livello dell'intonaco di calcestruzzo. La ricostruzione della muratura della volta viene realizzata con materiale lapideo detto "pierone di Pesaro", previa applicazione di cemento Portland impastato con acqua sulla superficie interna della decorazione musiva, che andrà a far presa sulla nuova struttura. Il lavoro di ricostruzione viene eseguito a strati successivi in modo da garantire l'asciugatura dall'umidità della parte esterna. Per quanto riguarda le decorazioni musive collocate in corrispondenza delle pareti verticali dell'abside, levata l'armatura, si provvede a consolidare le stesure attraverso fermagli o chiodi di rame da collocare ciascuno sotto due o tre tessere del mosaico da distaccare e ricollocare con cemento. Il restauro viene completato nel novembre 1863 e le centinature smontate nel giugno dell'anno successivo (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 58-59).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Nel 1864 si rende necessario un intervento di integrazione cromatica di alcuni brani di mosaico che avevano subito restauri antecedenti e che per effetto dell'umidità presentavano una desaturazione di alcuni colori. Il conservatore Pietro Kandler si esprime in merito sostenendo come scelta preferenziale quella di lasciare che siano facilmente individuabili le parti antiche, evitando di realizzare restauri imitativi. Si opta ad ogni infine per una semplice tinteggiatura delle parti deteriorate. D'altro canto il pittore Luigi Rossi viene incaricato di restaurare alcuni brani di mosaico in passato caduti e sostituiti con semplice intonaco (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 64-67).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (4)

PRESERVATION STATUS

Date

1866, ante

Reference to the part

abside di san Giusto

Description

Nel 1865 in concomitanza con i pronunciamenti riguardanti il restauro dell'abside del Santissimo Sacramento da poco conclusosi da parte della Delegazione Municipale della città di Trieste, si avanza l'ipotesi del restauro dell'abside di san Giusto ed in particolare del consolidamento delle stesure musive (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, p. 69). Sebbene in data 20 ottobre 1865 la Delegazione Municipale di Trieste autorizzi ad avviare i lavori di consolidamento del mosaico dell'abside e l'anno seguente venga approvata l'esecuzione del preventivo edilizio, le reali condizioni di conservazione del mosaico absidale determinano nel dicembre del 1866 la sospensione dei lavori. Il mosaico infatti non presenta rischi immediati. Si pone la necessità di procedere a periodiche ispezioni della superficie musiva e si propone di realizzare in seguito un intervento di consolidamento, adottando lo stesso metodo praticato per l'abside del Santissimo Sacramento (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, p. 70).

PRESERVATION STATUS

Date

1876

Reference to the part

abside di san Giusto

Description

Se le condizioni di conservazione delle stesure musive dell'abside di san Giusto nel 1866 non si presentano in precarie condizioni tali da indurre all'avvio di lavori di consolidamento, altrettanto non può dirsi appena dieci anni dopo quando il Parroco Vincenzo Battaglia informa il Magistrato civico di Trieste circa la necessità di eseguire nella cattedrale alcuni restauri ed in particolare il consolidamento del mosaico absidale che si presenta distaccato in più parti della calotta. Accurate ispezioni da parte del Civico Ufficio delle Pubbliche Costruzioni nelle persone del vice direttore Boara, dell'ingegner De Senibus e De Rino vengono realizzate nel giugno 1876. Si evidenziano distacchi particolarmente diffusi e, in alcune porzioni di mosaico, antichi restauri di consolidamento realizzati con stucco e viti. Tra le parti maggiormente danneggiate emergono alcuni settori della figura di Cristo, come la zona inferiore della sua veste e la fascia che incornicia la rappresentazione, nonché alcune porzioni del fondo oro (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, p. 75; BERNARDI 1996, I restauri dei mosaici della cattedrale).

RESTORATION

Date

1877 - 1878

Reference to the part

abside di san Giusto

Management of the work

Giovanni Righetti

Description

In data 21 aprile 1876 la Delegazione Municipale di Trieste accorda le spese per l'esame del mosaico dell'abside di san Giusto. Il Civico Ufficio per le Pubbliche Costruzioni avanza una proposta di restauro vagliata attentamente durante un'assemblea dei Conservatori della città di Trieste (Attilio Hortis, Giovanni Righetti, Pietro Pervanoglù, Antonio Klodic). In data 24 marzo 1877 La Delegazione Municipale affida al muratore Saulig il restauro del mosaico dell'abside di san Giusto. Il progetto di intervento di consolidamento in questione prevede di seguire le fasi messe in opera nel restauro di alcuni anni prima dell'abside del Santissimo Sacramento. Centinatura della volta, demolizione della muratura soprastante il mosaico e ricostruzione della stessa, facendovi aderire la stesure musiva. Iniziati nel giugno 1877 i lavori si concludono un anno dopo (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 75-82).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

I lavori di consolidamento messi in opera sotto la direzione di Giovanni Righetti e Giorgio Nicolich hanno inizio con l'applicazione di sedici successivi strati di carta, incollata con colla d'amido e farina, alla superficie musiva. Il primo strato viene realizzato con carta paglia, riconosciuta migliore al fine di garantire una perfetta aderenza, i successivi con carta comune d'impacco; l'applicazione di ogni successivo strato avviene non prima dell'asciugatura di quello precedente. Successivamente si procede con la costruzione dell'armatura in legno, particolarmente complessa nella sua struttura e terminante con 15 centine, formate con doppio ponte di abete assecondante il sesto della volta, sulle quali sono state inchiodate tavolette a formare una superficie convessa distante 3 cm dalla superficie musiva. Tale spazio viene riempito con gesso di presa diluito in acqua. La demolizione della volta procede, dall'estradosso, inizialmente mediante l'utilizzo di scalpelli, infrangendo i mattoni che ne formano la chiave e quindi distaccando i diversi corsi di muratura, fino ad arrivare agli strati di intonaco dell'intradosso, sull'ultimo dei quali si alletta la stesura musiva. L'ultimo strato di intonaco viene eliminato utilizzando martellina e pennelli asciutti, ne rimangono piccole parti in corrispondenza delle teste delle figure a garantire salde le tessere di dimensioni particolarmente ridotte utilizzate.La demolizione procede per porzioni di circa 1 mq, le sottostati stesure musive liberate dalla muratura vengono di volta in volta ricoperte di cemento Portland tenuto costantemente umido con coperte di tela che si spargevano d'acqua più volte al giorno. Sopra il primo strato di cemento, applicato a riprese, si distende un secondo strato in un'unica operazione. In seguito si provvede a ricostruire la muratura, utilizzando pietre dette "pieroni di Pesaro". L'armatura viene mantenuta in posa per circa due mesi in modo tale da permette il raggiungimento di un grado di solidità tale da non far rischiare cedimenti della volta. Infine si procede con lo smontaggio dell'armatura (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 83-85).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Le operazioni di pulitura, eseguite da Giovanni Satti utilizzando una soluzione di potassa e risciacquando con acqua, si effettuano al fine di eliminare gli strati di sporco accumulatisi nel tempo ed i residui di colla utilizzata per l'incollaggio della carta durante le operazioni di consolidamento (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, p. 85).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Alcune lacune del tessuto musivo trattate in precedenza mediante intonaco dipinto vengono dipinte nuovamente dal pittore Giovanni Satti, ad imitazione del mosaico ma tali da potere essere chiaramente distinguibili dal mosaico originario (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, p. 85).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (5)

PRESERVATION STATUS

Date

1947

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Da una lettera del 1936 redatta per mano di Monsignor Giusto Buttignoni e inviata al Municipio di Trieste si evince come lo stato di conservazione dei mosaici dell'abside di san Giusto sia in precarie condizioni. In particolare, il mosaico si presenta danneggiato a causa dell'acqua piovana che ha più punti di infiltrazione. Problemi di consolidamento interessano le stesure musive delle pareti semicircolari dell'abside del Santissimo Sacramento che si presentano distaccate in più punti, in precario stato di conservazione è anche la muratura del catino absidale. Ad aggravare la situazione concorre il secondo conflitto mondiale. In seguito allo smontaggio delle armature lignee di protezione antiaeree si osserva come le decorazioni musive dell'abside del Santissimo Sacramento necessitino di urgenti interventi di consolidamento, per riparare il danno causato dalla caduta di una bomba nei pressi della cattedrale, nonché di un'accurata pulizia delle superfici (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, p. 86; BERNARDI 1996, I restauri dei mosaici nella cattedrale).

RESTORATION

Date

1947 - 1950

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

In data 10 febbraio 1947 si da avvio ai lavori di restauro dei mosaici condotti dalla impresa Zavagno Ivanoe & Figlio di Spilimbergo. I lavori riguardano le mura perimetrali delle absidi di san Giusto e del Santissimo Sacramento. Le operazioni consistono in consolidamenti, effettuati medianti stacchi, puliture e integrazioni a mosaico delle superfici musive (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto; BERNARDI 1996, I restauri dei mosaici della cattedrale).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Le operazioni di consolidamento della campagna di restauri condotta tra il 1947 e il 1950 riguardano in modo particolare le pareti e il catino dell'abside del Santissimo Sacramento e vedono la messa in opera di interventi di distacco e ricollocazione delle stesure musive. Individuata una porzione di mosaico oggetto di interesse, l'intervento è riassumibile nelle seguenti fasi: pulitura dell'area, realizzazione di un calco con carta da filtro, incollaggio di due strati successivi di tela sulla superficie musiva, una tela leggera e una tela più pesante di iuta, e successivo distacco di una porzione di mosaico di dimensioni di circa 1 mq. Si elimina, in seguito, l'originaria malta di allettamento, lasciando emergere la muratura sottostante, consolidandola dove necessario. Dopo la stesura di una nuova malta, sia sul rovescio della superficie musiva distaccata e ripulita, sia sulla muratura, si procede alla ricollocazione della superficie stessa.Per quanto riguarda porzioni musive non distaccate, in particolare nelle decorazioni dell'abside di san Giusto, oggetto di interventi meno rilevanti, si procede con iniezioni di malta o di caseina e applicazioni di graffe (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 91, 115-125; BERNARDI 1996, I restauri dei mosaici della cattedrale).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Le operazioni di consolidamento si concludono con la reintegrazione delle file di tessere musive danneggiate a causa dei distacchi. Le tessere vengono ricollocate previa pulitura e preparazione del letto di fissaggio in corrispondenza dei bordi delle aree staccate. Le lacune preesistenti del tessuto musivo sono oggetto di interventi di rifacimento a mosaico; si sostituiscono in questo modo anche molte delle precedenti integrazioni ad intonaco dipinto. Gli interventi di reintegrazione procedono demolendo, in prima battuta, le superfici intonacate, successivamente si stende uno strato di malta di calce idraulica e su questo uno strato provvisorio di gesso su cui si riporta il disegno. Infine la posa delle tessere si realizza provvedendo alla sostituzione del gesso provvisorio con la malta di allettamento. Le reintegrazioni musive sono demarcate dalle stesure antiche, scontornandole con una fila di tessere bianche. (BERNARDI 1996, I mosaici di S. Giusto, pp. 97).