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Chiesa di San Vitale, Ravenna - Mosè riceve la Legge - Il popolo di Israele

71 E 13 43 : 71 E 11 47

Iconographic description

Su uno sfondo di rocce color verde e azzurro, con lumeggiature bianche, che indicano il monte Sinai, si trova la figura di Mosè, vestito di tunica e pallio, nimbato, mentre con le mani velate sta per ricevere da Dio, rappresentato dalla dextera Dei che appare fra le nuvole rosse e azzurre, il rotolo della Legge. Secondo il racconto veterotestamentario, Mosè, non potendo guardare verso Dio, volge lo sguardo dietro le spalle (Es. 19, 9-25).Sotto questa scena, compaiono tredici personaggi di cui, quelli in primo piano sono rappresentati a figura intera mentre degli altri si scorgono solo le teste. I volti sono caratterizzati in senso tipologico: alcuni hanno capelli e barba bianca, altri capelli scuri. Vestono tuniche lunghe fino ai piedi.

Iconological description

Alcuni studiosi hanno sostenuto l'esistenza di un rapporto diretto fra la figura di Mosè e quella dell'imperatore Giustiniano, visto come nuovo Mosè del popolo cristiano (MONTANARI 1995, Iconologia nelle rappresentazioni di Mosè, p. 63 e ss.). Altri invece interpretano la figura di Mosè come prefigurazione del Cristo, che, portatore della legge di Dio, giunge alla vita eterna (KIRIGIN 1976, La mano divina nell'iconologia cristiana, p. 118)Per quanto riguarda poi l'intepretazione dei tredici personaggi, Corrado Ricci (RICCI 1935, Tavole storiche dei mosaici, p. 65) li identifica con il popolo d'Israele che attendendo Mosè insieme ad Aronne, si crea un idolo d'oro. Secondo Giuseppe Bovini (BOVINI 1962, Significato dei mosaici biblici, p. 186) si tratterebbe della raffigurazione delle dodici tribù d'Israele riunite intorno ad Aronne; secondo Friederich Deichmann (DEICHMANN 1974, Ravenna Hauptstadt des spätantiken, pp. 161-173) del popolo riunito sotto il monte quale testimone dell'avvenuta consegna della Legge. Secondo Clementina Rizzardi (RIZZARDI 1995, Considerazioni sui mosaici di S. Vitale, p. 225) il gruppo è il popolo d'Israele che, con i sacerdoti, non può salire sul sacro monte dovendosi ancora purificare.