PRESERVATION STATUS & RESTORATION
PRESERVATION STATUS
Date
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1973 ante | 1973
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Reference to the part
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Decorazione geometrica a cerchi e figure romboidali
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Description
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Nel 1905 avanti all'altare cosiddetto di S. Felicola, sul fondo della navata settentrionale, si rinvengono tratti di un pavimento musivo a poca profondità rispetto alla quota del pavimento di allora (MAZZOTTI 1954, La basilica di Sant'Apollinare, p. 111). Si tratta di uno dei più consistenti resti di pavimento musivo della basilica di S. Apollinare in Classe. Secondo quanto riferiscono Raffaella Farioli e Cristina Pelà tra 1965 e 1970 si trova in cattivo stato di conservazione e risulta molto rovinato. La particolare condizione del sottosuolo ravennate, continuamente insidiato dal progressivo affiorare della falda idrica, causa prima di quel sopraelevamento delle quote pavimentali resosi necessario per ostacolare le invasioni delle acque, interessa anche la basilica di S. Apollinare in Classe. Nel corso dei secoli i mosaici pavimentali della chiesa sono sottoposti a una forte pressione idrostatica; i mosaici risultano soggetti a periodici allagamenti. Risulta preoccupante lo stato di conservazione del pavimento musivo a causa di distacchi dal sottofondo e sgretolamento delle malte. Le superfici sono interessate anche da incauti rattoppi, frutto di precedenti restauri, eseguiti con malte di cemento le quali, assieme alle sostanze organiche marcite in superficie, hanno alterato completamente i colori del mosaico tanto da rendere difficile se non impossibile la lettura dell'originale disegno geometrico (PELA' 1970, La decorazione musiva in S. Apollinare, p. 175, 179; FARIOLI 1965, Mosaici pavimentali d'età, p. 371; PAVAN 1978, Restauri e ritrovamenti della basilica, p. 240; IANNUCCI 1980, Ravenna Basilica di S. Apollinare in Classe, p. 21-22).
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RESTORATION
Date
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1973 - 1976
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Reference to the part
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Decorazione geometrica a cerchi e figure romboidali
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Responsible institution
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Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici per la Romagna e Ferrara
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Management of the work
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Annamaria Iannucci
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Description
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Nel triennio 1973 - 1976 l'intervento dei restauratori mosaicisti in S. Apollinare in Classe si è rivolto non solo ai mosaici parietali ma anche ai resti di pavimentazione musiva. Sottoposti da sempre ai danni causati dalla pressione idrostatica, la direzione dei lavori decide di creare un'intercapedine sottostante i mosaici pavimentali collegata al sistema di smaltimento meccanico delle acque che già si stava utilizzando per rendere agibile la cripta. I resti di pavimento vengono strappati a sezioni per risanarli e consolidarli; in seguito vengono puliti e integrati nelle zone mancanti (PAVAN 1978, Restauri e ritrovamenti della basilica, pp. 240-242; IANNUCCI 1980, Ravenna Basilica di S. Apollinare in Classe, p. 21-22).
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INTERVENTION
Title of the intervention carried out during restoration
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consolidamento
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Description
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Per arginare i danni causati dalla pressione idrostatica si decide di creare un'intercapedine sottostante i mosaici pavimentali collegata al sistema di smaltimento meccanico delle acque che già si stava utilizzando per rendere agibile la cripta. Si eseguono le consuete operazioni di strappo, ma per rilevare le variazioni della superficie accidentata del pavimento si collauda un metodo differente da quello utilizzato per i mosaici parietali: dopo aver isolato il piano con fogli di plastica, la superficie viene divisa con tavole in riquadri formanti altrettante casseforme nelle quali si getta un impasto di cemento e argilla espansa. Una volta solidificato l'impasto si procede al recupero delle lastre e si numerano i riquadri: in questo modo la superficie musiva viene perfettamente ricalcata (PAVAN 1978, Restauri e ritrovamenti della basilica, pp. 240-242; IANNUCCI 1980, Ravenna Basilica di S. Apollinare in Classe, p. 21-22).
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INTERVENTION
Title of the intervention carried out during restoration
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integrazione / rifacimento
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Description
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Dopo le consuete operazioni di strappo e pulitura il mosaico viene integrato nel suo schema geometrico. I restauratori con carta trasparente eseguono un calco e completano le zone mancanti seguendo le linee suggerite dai lacerti ancora esistenti. Si preoccupano inoltre di mettere in maggior evidenza i tratti originali con alcuni accorgimenti quali segnare con tessere più basse un solco tra parti nuove e antiche e completare i motivi geometrici con tessere di una tonalità più chiara rispetto alle originali. La distinzione risulta perciò leggibilissima e reversibile (PAVAN 1978, Restauri e ritrovamenti della basilica, pp. 240-242; IANNUCCI 1980, Ravenna Basilica di S. Apollinare in Classe, p. 21-22).
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