luogo di reperimento

Italia

Emilia-Romagna

RA

Ravenna

Ravenna

Ravenna - Cervia

orti

privati

Orti Serena Monghini

via di Roma, angolo via Alberoni

Lo scavo del 1908 - 1914 nell'area del cosiddetto Palazzo di Teodorico ha messo in luce una serie di strutture abitative pluristratificate, sulla cui interpretazione, sequenza cronologica e committenza gli studiosi si trovano ancora discordi.Dalle più recenti analisi dei dati di scavo sembra possibile evincere che alla fine del 1. sec. a.C. - inizio 1. sec. esistevano due complessi edilizi: quello settentrionale riconducibile ad una villa suburbana, rispetto all'abitato di Ravenna, con triclinium/tablinum affiancato da altri ambienti e affacciato su un atrio. Nel settore meridionale è stata individuata una serie di ambienti affacciati su un corridoio (A1), ripavimentati a mosaico verso la fine del 1. sec. - inizi del 2., riguardo ai quali non è possibile stabilire se facessero parte della villa suburbana. Nel 4. secolo l'intero complesso risulta essere una residenza di notevoli dimensioni, costituita dagli ambienti dei settori settentrionale e meridionale che gravitano attorno ad un grande cortile porticato.In età onoriana (prima metà del 5. sec.) la residenza viene ulteriormente monumentalizzata e si trova ad avere, a nord, una grande aula absidata (Stanza L) pavimentata, forse proprio in questa fase, in opus sectile: è probabile, ma non dimostrabile archeologicamente, che il complesso sia il palazzo imperiale di Onorio, che nel 402 trasferì la capitale a Ravenna. In età teodericiana (493 - 526) il palazzo viene nuovamente trasformato: nel settore nord vengono aggiunti alcuni ambienti fra cui un grande triclinio triabsidato (Sala S); alcuni ambienti vengono ripavimentati a mosaico. Le ultime modifiche di una certa consistenza si hanno nella seconda metà del 6. secolo, quando il livello di alcuni ambienti è innalzato mediante una nuova pavimentazione a mosaico. Il palazzo rimane attivo almeno fino all'8. secolo inoltrato. Gli episodi successivi sono riconducibili ad una destrutturazione sempre più accentuata, genericamente inquadrabile nell'alto Medioevo.