SUBGRADES

SUBGRADES

Reference to the part

Stesura musiva di epoca teodoriciana, ancora su malta di preparazione originale.

Total number

3

Total depth

6 cm ca.

Notes

I valori inseriti in questa scheda si basano sul confronto e l'elaborazione in senso generale di dati che rigurdano le malte di sottofondo. Tuttavia c'è da considerare che nonostante una parte consistente della decorazione musiva, soprattutto nel secondo dopoguerra, fu interessata da interventi di consolidamento degli intonaci di supporto del mosaico (che tecnicamente previde lo strappo e la ricollocazione del mosaico su intonaci a base di malta cementizia), le indagini sulle malte di preparazione antiche riguardano solamente due porzioni strappate nella zona fra la Madonna in trono e i re Magi. I risultati di tali indagini furono pubblicate da Giuseppe Bovini nel 1952 (BOVINI 1952, Nuove costatazioni sulla tecnica). Di quella campagna di restauri, che avrebbe potuto dare una notevole quantità di informazioni sulle tecniche di realizzazione del mosaico, è rimasta comunque una discreta documentazione fotografica attualmente conservata nella Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna dalla quale, in associazione con la pubblicazione di Giuseppe Bovini, è stato possibile nella compilaziione di questa scheda, , tracciare quelli che sono gli elementi significativi che riguardano in linea generale le malte di preparazione dei mosaici. A ciò si aggiungono gli studi e le analisi scientifiche effettuate alla fine degli anni ottanta durante il restauro che interessò la zona con la rappresentazione del Palatium che sono riportate nella relativa scheda componente.

LAYER

Layer

primo

Color of the whole

rosato

Nature of the mixture

a base di grassello

Aggregate

mattone macinato

Surface treatment

La superficie presenta delle intaccature praticate con la punta della cazzuola, dopo la stesura dello strato sulla malta ancora fresca. Si trovano all'interno dello strato dei chiodi di ferro a testa larga, inseriti prima della stesura della malta fra le fughe della muratura.

LAYER

Layer

secondo

Color of the whole

bianco

Nature of the mixture

a base di grassello

Surface treatment

La superficie presenta delle incisioni praticate con la punta della cazzuola sulla malta ancora fresca, che formano delle losanghe.

LAYER

Layer

terzo

Color of the whole

bianco

Nature of the mixture

a base di grassello

Surface treatment

La superficie risulta dipinta ad affresco prima dell'allettamento delle tessere. Tale strato pittorico appare visibile sulla malta interstiziale e talvolta i colori corrispondono fedelmente alle campiture del tessellato.

Notes

Dalle indagini condotte finora su questo strato non è stato mai rilevato l'utilizzo di aggregati.

SUBGRADES (2)

SUBGRADES

Reference to the part

Stesura musiva di epoca agnelliana, ancora su malta di preparazione originale.

Total number

3

Total depth

6 cm ca.

Notes

I valori inseriti in questa scheda si basano sul confronto e l'elaborazione in senso generale di dati che rigurdano le malte di sottofondo. Tuttavia c'è da considerare che nonostante una parte consistente della decorazione musiva, soprattutto nel secondo dopoguerra, fu interessata da interventi di consolidamento degli intonaci di supporto del mosaico (che tecnicamente previde lo strappo e la ricollocazione del mosaico su intonaci a base di malta cementizia), le indagini sulle malte di preparazione antiche riguardano solamente due porzioni strappate nella zona fra la Madonna in trono e i re Magi. I risultati di tali indagini furono pubblicate da Giuseppe Bovini nel 1952 (BOVINI 1952, Nuove costatazioni sulla tecnica). Di quella campagna di restauri, che avrebbe potuto dare una notevole quantità di informazioni sulle tecniche di realizzazione del mosaico, è rimasta comunque una discreta documentazione fotografica attualmente conservata nella Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna dalla quale, in associazione con la pubblicazione di Giuseppe Bovini, è stato possibile nella compilaziione di questa scheda, , tracciare quelli che sono gli elementi significativi che riguardano in linea generale le malte di preparazione dei mosaici. A ciò si aggiungono gli studi e le analisi scientifiche effettuate alla fine degli anni ottanta durante il restauro che interessò la zona con la rappresentazione del Palatium che sono riportate nella relativa scheda componente.

LAYER

Layer

primo

Color of the whole

rosato

Nature of the mixture

a base di grassello

Aggregate

mattone macinato

Surface treatment

La superficie presenta delle intaccature praticate con la punta della cazzuola, dopo la stesura dello strato sulla malta ancora fresca. Si trovano all'interno dello strato dei chiodi di ferro a testa larga, inseriti prima della stesura della malta fra le fughe della muratura.

Notes

Dalle indagini finora effettuate è risultato che questo strato (strato a diretto contatto con la muratura), è quello steso in epoca teodoriciana che fu quindi mantenuto dai mosaicisti che operarono le epurazioni volute dall'arcivescovo Agnello (BOVINI 1952, Nuove costatazioni slla tecnica).

LAYER

Layer

secondo

Color of the whole

bianco

Nature of the mixture

a base di grassello

Surface treatment

La superficie presenta delle incisioni praticate sulla malta ancora fresca con la punta della cazzuola che formano delle losanghe.

Notes

Bovini, basandosi sulle indagini che effettuò nella zona fra la Vergine in trono e i Re Magi, ci indica due elementi di distinzione fra questo secondo strato agnelliano e il secondo strato di epoca teodoriciana. Il colore della malta risulta essere meno bianca e "omogenea" di quella teodoriciana e oltre a ciò la "losangatura" forma un reticolato più fitto (BOVINI 1952, Nuove costatazioni sulla tecnica).

LAYER

Layer

terzo

Color of the whole

giallastro

Nature of the mixture

a base di grassello

Surface treatment

La superficie risulta dipinta ad affresco prima dell'allettamento delle tessere. Tale strato pittorico appare visibile sulla malta interstiziale e talvolta i colori corrispondono fedelmente alle campiture del tessellato musivo.

Notes

Bovini, basandosi sulle indagini che effettuò nella zona fra la Vergine in trono e i Re Magi, ci riferisce che questo strato di malta risulta essere di un colore giallastro a differenza dello strato di allettamento teodoriciano che risulta essere più bianco (BOVINI 1952, Nuove costatazioni sulla tecnica).