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Chiesa di San Marco, Venezia - Decorazione musiva parietale dell'Atrio

Iconographic description

Nell'atrio sono presenti sei cupole ispirate all'Antico Testamento, la decorazione musiva riveste, inoltre, tutte le lunette e le pareti superiori. Il primo cupolino, a sud-ovest, presenta su sfondo dorato diversi episodi della Genesi, dalla creazione del cosmo fino alla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Nella lunetta e nella nicchia sopra la porta detta di S. Clemente, sempre su sfondo dorato, vengono rappresentati l'episodio della generazione di Abele, la sua nascita e il sacrificio di Caino e Abele. La storia della Genesi continua nella lunetta sopra la porta della Cappella Zen con l'uccisione di Abele da parte di Caino. Nella lunetta sopra la porta di S. Clemente segue la maledizione di Caino. Nella volta tra il cupolino della Genesi e il Pozzo, nella prima metà ovest, dall'alto, compare la storia di Noè: Noè riceve l'ordine di costruire l'arca;la costruzione dell'arca; Noè fa entrare nell'arca i volatili e gli animali terrestri, infine i suoi familiari. Nella seconda metà est, dall'alto: il diluvio; Noè che fa uscire il corvo e la prima colomba; il ritorno della seconda colomba; Noè lascia l'arca con i suoi familiari; Noè sacrifica a Dio. Nel portale principale si trovano 12 nicchie: otto sopra la porta e quattro ai lati del portale. Ai lati delle nicchie superiori si trovano, san Filippo e san Bartolomeo, segnalati, come tutti gli altri, dal proprio nome. Al centro è raffigurata la Vergine stante con il divin Figlio. Gli apostoli, su sfondo dorato, sono stanti, frontali e poggiano i piedi su un verde prato arricchito di fiori con steli dorati. A destra e a sinistra del portale si trovano i quattro evangelisti: san Matteo, san Marco, san Luca e san Giovanni, in piedi, frontali con tunica blu e pallio bianco, e con il libro del proprio vangelo in mano. Sono stati inseriti nel Pozzo e nelle lunette circostanti mosaici eseguiti da Francesco e Valerio Zuccato, che raffigurano la resurrezione di Lazzaro, la crocefissione del Cristo, la dormitio Virginis e la deposizione di Gesù. Questi mosaici non sono inseriti nel programma originale della decorazione dell'atrio. Lo stesso avviene per i mosaici presenti sotto le lunette superiori del Pozzo, eseguiti sempre dai fratelli Zuccato nel 1549. Tra il Pozzo e il cupolino di Abramo si trovano ancora i mosaici del 13. sec. che, infatti, riprendono la storia della Genesi: Noè agricoltore si ubriaca; Cam vede Noè nudo; Cam chiama Sem e Jafet; Sem e Jafet coprono Noè; Noè maledice Cam; la sepoltura di Noè; la costruzione della Torre di Babele; l'apparizione del Signore e la confusione delle lingue. Segue il cupolino di Abramo: dall'apparizione del Signore ad Abramo fino alla nascita di Ismaele e alla circoncisione di tutti gli uomini. Le scene sono tutte identificabili da iscrizione a mosaico. Nei pennacchi del cupolino entro clipei si trovano i profeti Isaia, Ezechiele, Geremia, Daniele. Ogni profeta è segnalato dal proprio nome e tiene nelle mani un rotolo con un passo delle loro profezie. Nella lunetta sopra la porta di S. Pietro prosegue la storia di Abramo: Abramo incontra i tre Angeli; l'ospitalità di Abramo e la promessa di un figlio; la nascita di Isacco e la circoncisione di Isacco. Nel sottarco tra il cupolino di Abramo e il primo cupolino di Giuseppe si trovano, rappresentati a mezzo busto, sopra colonne, san Simeone lo Stilita e Sant'Alipio Stilita. Nello zenit dell'arco, entro clipeo, si trova la giustizia rappresentata come una donna che sorregge con la mano destra una bilancia. Nell'angolo nord-ovest si trova il cosiddetto primo cupolino di Giuseppe dove viene raffigurata, sempre su fondo aureo, la vita di Giuseppe fino alla calata nel pozzo da parte dei fratelli e alla visione della veste insanguinata di Giuseppe da parte del padre Giacobbe. Nei pennacchi del cupolino si trovano quattro clipei con all'interno i profeti Samuele, Natan, Abacuc e il sommo sacerdote Levi. Ogni personaggio è presentato a mezzo busto con capo nimbato e con in mano un rotolo dove è scritto un passo della propria profezia o parti di salmi. Nel semicatino, sopra l'abside che contiene la tomba del doge Bartolomeo Gradenigo, si trova un mosaico raffigurante il giudizio di Salomone, opera realizzata da Vincenzo Bianchini nel 1538. Nella lunetta sopra la porta di sant'Alipio a sinistra della lunetta , sempre su fondo aureo, si trova un albero ornamentale con due gazze bianche e nere in pozizione araldica; a destra della lunetta due aironi che bevono a una fontana. Nel sottarco fra il primo e il secondo cupolino di Giuseppe si trovano san Cristoforo, la personificazione della carità e san Foca. Nel secondo cupolino di Giuseppe si prosegue la narrazione della sua storia, dal suo arrivo alla casa di Putifarre fino alla sua incarcerazione e alla sua interpretazione dei sogni del coppiere e del panettiere. Nei pennacchi del cupolino si trovano la scena del coppiere che ritorna al servizio del faraone, il panettire sospeso nel patibolo, il faraone che sogna e il sogno del faraone. Nel semicatino sopra la tomba del doge Marino Morosini si trova un mosaico composto su cartone di Pietro Vecchia nel 17. sec., raffigurante Giuseppe che interpreta i sogni. Nel sottarco tra il secondo e il terzo cupolino di Giuseppe si trova la figura stante di san Geminiano, realizzato da Francesco Zuccato nel 1535, e san Silvestro del 13 sec. Entro cliei si trovano santa Caterina, opera di Valerio Zuccato del 1535, la personificazione della Speranza e sant'Agnese entrambe del 1260. Nel terzo cupolino di Giuseppe viene presentata la sua storia dal servizio presso il faraone fino all'incontro con i fratelli. Nei pennacchi del cupolino, entro clipei, si trovano, presentati a mezzo busto, gli evangelisti con il loro libro in mano. Nella lunetta sud del terzo cupolino prosegue la storia di Giuseppe: Giuseppe incontra il padre Giacobbe e accoglie Beniamino. Nel sottarco sopra la lunetta sud del terzo cupolino, entro clipei si trovano sei santi: santa Cecilia, san Cassiano, san Cosma, san Damiano, san Gaudenzio, san Marino; mosaici eseguiti fra il 1260 e il 1270. Nella volta a botte sopra le tombe dei Primiceri sono raffigurati sant'Apollinare, san Sigismondo, san Francesco, sant'Antonio, al centro un rosone. Queste opere sono di un mosaicista ignoto su cartoni di Pietro Vecchia, databili alla seconda metà del 17. sec.Nel sottarco tra il terzo cupolino di Giuseppe e il cupolino di Mosè si trovano entro clipei san Biagio, la Regina del Sud, san Nicola. In piedi stanti si trovano san Pietro martire e san Domenico. Nel cupolino di Mosè vengono riportate le avventure di Mosè dal suo abbandono sul fiume Nilo fino al suo matrimonio con la figlia di Ietro e al miracolo del roveto ardente. Nei pennacchi del cupolino, entro clipei, a mezzo busto, si trovano il profeta Zaccaria, Malachia, il re Davide e Salomone. Questi tengono dei rotoli in mano ove compaiono passi delle loro profezie o parti di Salmi. Il semicatino a nord del cupolino presenta i miracoli della manna e delle quaglie, e quello dell'acqua sgorgante dalla roccia. Nella lunetta sud del cupolino si trova il passagio del Mar Rosso, opera di mosaicista ignoto su cartone di Pietro Vecchia. Nel sottarco sopra la lunetta sud del cupolino al centro è visibile il tetragramma con il nome del Signore in ebraico, entro clipei da sinistra san Paterniano, san Fantino, san Giuliana, sant'Agostino, san Magno, santa Lucia.

Iconological description

Secondo la critica l'atrio, distaccato dal resto della chiesa, esalterebbe l'Antico Testamento e i brani inerenti a questo (DEMUS 1988, The Mosaic decoration of San). Secondo Emanuela Penni Iacco, la decorazione dell'atrio, nonostante sia sucessiva a quella della chiesa, è legata a quest'ultima in quanto riporta a livello figurato il prefatio, cioè la parte iniziale della celebrazione eucaristica che infatti viene poi sviluppata all'interno della chiesa.(PENNI IACCO 2000, Le epigrafi musive di San p. 114-121)