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Identification

Chiesa di San Salvatore in Chora, Istanbul - Dormizione della Vergine

73 E 74 1

Iconographic description

La Vergine è rappresentata ad occhi chiusi, stesa su un letto coperto da un manto color porpora, caratterizzato da una testata tondeggiante, a sinistra. Ai piedi del letto si staglia un suppedaneo. Maria, che ha il capo nimbato e indossa i suoi consueti indumenti blu, tiene le mani incrociate all'altezza della vita. Esattamente al centro, in piedi, dietro di lei, si vede il Cristo entro una mandorla di luce: nella zona più esterna della mandorla spiccano quattro angeli, due per parte, mentre sulla sua sommità si libra un serafino con sei ali dorate (hexapterygon). Cristo indossa abiti dorati e ha il capo caratterizzato da un nimbo crucisegnato; è rappresentato rivolto leggermente verso destra, ma con il viso rivolto verso la direzione opposta, ossia verso la Vergine. Secondo l'iconografia tradizionale, Cristo tiene fra le braccia coperte e protese in avanti l'anima della madre (animula), costituita da un bambino in fasce con il capo nimbato. Raggruppati a destra e a sinistra della scena compaiono gli apostoli, alcuni vescovi e parecchie donne, mentre assistono a questo momento con profonda devozione. Nel gruppo a sinistra, dietro la testa della Vergine, si distinguono sei apostoli e due vescovi; sullo sfondo si staglia una struttura architettonica caratterizzata da una forma particolare, simile ad un'esedra, sormontata, al centro, da una torretta e alleggerita da due aperture separate da un colonna. Il gruppo di destra è costituito da cinque apostoli, un vescovo, due donne dietro gli apostoli, ed un altro gruppo di donne sulla soglia di una casa sullo sfondo. Due angeli in volo si avvicinano in alto a destra, probabilmente per condurre l'anima di Maria, da Cristo al cielo. Quasi tutti gli apostoli raffigurati possono essere individuati per le loro caratteristiche. San Pietro e san Paolo si trovano in posizione preminente, in primo piano, rispettivamente a sinistra e a destra: Pietro, con la barba corta e riccioluta, è piegato leggermente in avanti e fa oscillare un turibolo; Paolo, con i capelli corti e scuri e la barba appuntita, è raffigurato inchinato, in corrispondenza del piede destro del letto, con la mano destra sul petto e la sinistra protesa in avanti. San Giovanni Evangelista, incaricato da Cristo di prendersi cura della madre, è caratterizzato da un capo massiccio e quasi calvo, dalla fronte alta e dalla lunga barba grigia riccioluta; è il più vicino alla testa della Vergine, chinato proprio dietro la testata del letto, con entrambe le mani sul bordo e con lo sguardo fisso sul volto di Maria. Stante sul bordo sinistro del pannello, si riconosce l'Evangelista Matteo, con lo sguardo rivolto verso l'alto e la mano destra sollevata verso il proprio volto; egli ha capelli grigi in ciocche ondulate e la barba di media lunghezza, parzialmente perduta. A destra di Matteo, è collocato un altro apostolo, probabilmente Simone Zelota, con la testa rivolta a sinistra, verso il basso, e con la barba un poco più lunga di quella di Pietro. I due apostoli sopra Matteo e Simone sono difficilmente distinguibili l'uno dall'altro: quello a sinistra gira la testa, distogliendo lo sguardo dalla scena e potrebbe essere Bartolomeo, mentre quello di fronte a lui, con un clavo sulla tunica, sulla spalla, è probabilmente Giacomo Alfeo. Gli apostoli concentrati sul lato destro del letto, si possono distinguere abbastanza facilmente l'uno dall'altro: dietro Paolo, si riconosce Luca, caratterizzato dalla capigliatura con doppia frangia che circonda la tonsura sul capo; egli s'inchina ancora più profondamente rispetto a Paolo e si regge il mento con la mano destra, poggiando contemporaneamente la mano sinistra sul bordo del letto. Immediatamente dietro di lui, è rappresentato l'apostolo Andrea che si piega in avanti per guardare direttamente il volto della Vergine: egli è facilmente riconoscibile per le ciocche indisciplinate di capelli grigi e per la barba appuntita. Sul lato destro del mosaico, si trova l'evangelista Marco, stante, con il capo piegato verso sinistra e la mano sinistra tesa verso la Vergine; i suoi capelli neri sono più folti e la fronte meno alta rispetto a Paolo. A sinistra di Marco si trova l'undicesimo ed ultimo apostolo: egli solleva la mano destra, con il palmo rivolto verso l'alto, verso il proprio volto imberbe: Paul Underwood pensa che si tratti di Filippo, e non di Tommaso (anch'egli imberbe), dal momento che quest'ultimo non è compreso nel gruppo, tenendo conto della tradizione secondo la quale era assente quando la Vergine morì. Nella fila superiore, accanto ai lati destro e sinistro della mandorla, si trovano tre vescovi: ciascuno è contrassegnato da un nimbo e indossa l'omophorion, una stola decorata da larghe croci. Il vescovo collocato più a sinistra tiene sulle mani velate un evangelario chiuso e sembra rivolgere lo sguardo a Cristo e all'anima di Maria. A destra, il secondo vescovo regge un libro aperto sul braccio sinistro disteso, e guarda il contenuto delle pagine, come se stesse celebrando una liturgia divina; il braccio con il drappo ed il libro invadono l'area della mandorla e, come gli angeli, sono realizzati in grisaglia. Il terzo vescovo, sul lato opposto della mandorla, appare più giovane degli altri e porta una corta barba. Sulla porta della casa, in alto a destra, sono collocate alcune donne con il capo velato, nell'atto di piangere. Dietro Filippo e Matteo compaiono altre due donne: quella più vicina alla Vergine è rappresentata nello stesso atteggiamento e con gli stessi colori di Anna nell'abbigliamento.Per adattare tutte le figure connesse all'episodio, il mosaicista ha utilizzato un'impostazione triangolare: la Vergine con il suo letto costituisce il lato inferiore del triangolo, mentre il vertice è costituito dalla doppia mandorla con gli angeli nella zona esterna ed il serafino nella zona superiore (UNDERWOOD 1966, The Kariye Djami, vol. 1, pp. 164-168; LAZAREV 1967, Storia dell'arte bizantina, p. 357; MARINI CLARELLI 1990, Il monastero del Gran Logoteta, p. 17; CIMOK 1993, Chora mosaics and frescoes, pp. 70-72; RODLEY 1994, Byzantine art and architecture, p. 301; CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, pp. 152-154; MANGO 2000, Chora, p. 166, p. 170; BISANZIO COSTANTINOPOLI ISTANBUL 2008, p. 196).

Iconological description

Si tratta della rappresentazione della scena della Dormizione della Vergine (Koimesis, Dormitio). Un passaggio del "De Divinis Nominibus" di Dionigi Pseudo Areopagita consente di identificare i vescovi rappresentati nella scena: Giacomo di Gerusalemme, Timoteo di Efeso, Dionigi Pseudo Areopagita oppure Geroteo di Atene (UNDERWOOD 1966, The Kariye Camii, vol. 1, pp. 166-167; MANGO 2000, Chora, p. 170).