PRESERVATION STATUS & RESTORATION

RESTORATION

Date

9. sec., post | 800 - 899

Reference to the part

lunetta della porta d'ingresso

Description

Si realizza un'iscrizione collocata in corrispondenza della lunetta al di sopra della porta di ingresso della cappella, a sostituzione e memoria dell'effigie del fondatore del monumento, il vescovo Pietro 2., il cui ritratto, realizzato a mosaico, è espressamente ricordato dal protostorico ravennate Andrea Agnello (AGNELLUS, Liber Pontificalis HE, p. 313; RICCI 1934, Monumenti, p. 10).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (2)

RESTORATION

Date

12. sec. | 1100 - 1199

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Si eseguono ridipinture in diversi punti della superficie musiva. I mosaici della volta vengono integrati con nuove tessere (con un intervento realizzato, presumibilmente, dai mosaicisti che operano negli stessi anni nel Duomo) e successivamente completata con pigmenti aventi lo scopo di uniformare le integrazioni con l'originale (RICCI 1934, Monumenti, pp. 22, 23; GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 106).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (3)

PRESERVATION STATUS

Date

1568, ante | 1568

Reference to the part

lunette in prossimità della volta a crociera

Description

È presumibile che lo stato di conservazione in cui si trovano i mosaici sia in condizioni particolarmente degradate (IANNUCCI 1991, Restauri ravennati, p. 214).

RESTORATION

Date

1568

Reference to the part

Catino absidale con croce in cielo stellato; Lunette della volta a crociera con angeli, simboli degli Evangelisti e Chrismon centrale

Description

Il Cardinale Giulio della Rovere commissiona importanti lavori di rinnovamento architettonico dell'edificio prevedendo l'apertura di un nuovo ingresso in corrispondenza del vano in precedenza utilizzato come abside. L'apertura della porta non comporta, ad ogni modo, la distruzione completa dell'abside (RICCI 1934, Monumenti, pp. 8, 9). Inoltre si modifica la bifora che illumina il lato verso sud-est dell'oratorio e si riattano le decorazioni parietali con specchiature dipinte e cornici in stucco (IANNUCCI 1991, Restauri ravennati, p. 214). In relazione alla superficie musiva, il pittore Luca Longhi esegue interventi di integrazione pittorica. Il 30 maggio 1568 il Cardinale della Rovere riconsacra la cappella (RICCI 1934, Monumenti, p. 10).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Il cardinale della Rovere commissiona alcuni lavori di integrazione e rifacimento. In particolare, il pittore ravennate Luca Longhi realizza affreschi raffiguranti la Deposizione e l'Ascensione (tuttora in situ, sebbene rimaneggiati), a sostituzione dei mosaici della lunetta sopra la bifora e di quella opposta (IANNUCCI 1991, Restauri ravennati, p. 214). Altre pitture di Luca Longhi sono presenti nella lunetta che sovrasta il vestibolo (BOVINI 1990, La cattedra eburnea del vescovo, p. 81). Pitture a fresco, con motivi a specchiature, sono presenti in corrispondenza dell'arco del nuovo ingresso (RICCI 1934, Monumenti, pp. 8-9; GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 116).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (4)

RESTORATION

Date

1643

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Nel 1643 il Cardinale Luigi Capponi commissiona il rinnovamento della cappella prevedendo l'ampliamento dell'ingresso fatto aprire dal Cardinale Giulio della Rovere, nel 1568, in corrispondenza dell'abside. Inoltre nell'ambito di quei lavori viene ampliata ad arco il vano comunicante fra il vestibolo e il sacello. Il nuovo sottarco viene decorato con figure dipinte di sant'Apollinare, san Lorenzo e san Luigi di Francia, santi patroni dell'arcivescovo Capponi. Non è certo, invece, se risalga a questo periodo lo spostamento dell'altare sul muro sud-ovest del vestibolo. Vengono distrutte le due lunette, formate dalla volta del sacello, non decorate dai dipinti di Luca Longhi (RICCI 1934, Monumenti, pp. 8-14; IANNUCCI 1991, Restauri ravennati, p. 215).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

In occasione dei lavori di rinnovamento commissionati dal cardinale Luigi Capponi si eseguono estese ridipinture, che saranno poi considerate di scarso valore ed eliminate nei restauri condotti da Giuseppe Gerola nella primo quarto del 20. sec. Si tratta di integrazioni pittoriche eseguite in corrispondenza delle diverse lacune della superficie musiva, sconfinanti, in alcuni casi, al di sopra di parti a mosaico ancora parzialmente intatte. Alcuni pittori, che proprio in quegli anni lavorano per il cardinale Capponi, sono indicati come possibili autori di questi interventi: Girolamo Curti, Angelo Michele Colonna, che dipingono una sala dell'Episcopio, Andrea Seghizzi, Giovan Battista Vanni, Giovan Battista Barbiani che lavorano nel palazzo Arcivescovile e nel Duomo (RICCI 1934, Monumenti, p. 19). In seguito all'ampliamento dell'ingresso voluto dal Capponi l'abside viene demolita e sostituita da un monumentale arco decorato con pitture ornamentali (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 80).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (5)

RESTORATION

Date

17. sec. | 1600 - 1699

Reference to the part

Lunetta con Cristo guerriero

Description

La figura del Cristo guerriero eseguito a mosaico e collocato nell'ardica, viene integrata pittoricamente, realizzando, nella parte inferiore della figura, una lunga tunica plissettata, travisando, in questo modo, l'originale figurazione che prevedeva il Salvatore abbigliato in vesti militari (BACCHINI 1708, Appendix ad Agnelli Ravennatis; IANNUCCI 1991, Restauri ravennati, p. 221).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (6)

PRESERVATION STATUS

Date

1750, ante | 1750

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Nel 1708 si documenta la presenza di un'iscrizione, collocata nella parete lunga del vestibolo, eseguita in pittura a sostituzione degli stessi versi originariamente realizzati a mosaico. Non è possibile datarne con certezza l'esecuzione pittorica. Si ritiene che possa essere stata realizzata per interessamento dell'arcivescovo Capponi nel 1643, dopo il ritrovamento di alcuni lacerti musivi in occasione del riadattamento dell'ambiente da lui patrocinato. Si documentano inoltre altre integrazioni pittoriche non meglio specificate (BACCHINI 1708, Appendix ad Agnelli Ravennatis, p. 38; RICCI 1934, Monumenti, p. 5).L'esecuzione di un importante acquarello, da parte di Domenico Barbiani, mostra chiaramente lo stato di conservazione in cui la volta del sacello si trova a metà del 18. sec.: alcune parti del mosaico si caratterizzano per la presenza di lacune più o meno vaste, ma nel complesso lo stato di conservazione del sacello, confrontato a quello del vestibolo, può considerarsi particolarmente buono. È mancante la parte inferiore dell'angelo che si colloca tra i simboli di Marco e di Luca; la testa del leone di san Marco; le immagini clipeate dei santi Policarpo, Cosma e Damiano; una delle due pecore (RICCI 1934, Monumenti, p. 32).

RESTORATION

Date

1734 - 1796

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Dal 1708 è documentata la presenza dell'altare in corrispondenza del muro di fondo del vestibolo (BACCHINI 1708, Appendix ad Agnelli Ravennatis, p. 38). Nel 1734, per interessamento dell'Arcivescovo Nicolò Farsetti, si interviene eliminando la pala d'altare, dipinta da Luca Longhi nel 1558; in sostituzione di questa l'architetto Gianfranco Buonamici colloca le immagini musive provenienti dall'abside della distrutta Cattedrale Ursiana: la vergine orante con, ai lati, i due frammenti di teste di santi. Nel 1796 l'Arcivescovo Codronchi si occupa di ricostruire in marmo l'altare e consacrarlo. I mosaici provenienti dalla basilica Ursina rimarranno in situ fino al ripristino novecentesco diretto dal Gerola. Nell'ambito di questi lavori avviene la distruzioni dell'iscrizione presente sul muro dell'ardica che ospita l'altare (BELTRAMI 1783, Il Forestiero istruito delle cose, p. 38; TARLAZZI 1852, Memorie sacre di Ravenna, p. 72; GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, pp. 81, 106). Si ipotizza, inoltre, la partecipazione di Domenico Barbiani in un intervento di risarcimento di alcune lacune con interventi pittorici (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 107).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (7)

PRESERVATION STATUS

Date

1903, ante | 1903

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Corrado Ricci commissiona ad Alessandro Azzaroni e Giuseppe Zampiga di redigere una relazione sullo stato dei mosaici. I restauratori mettono chiaramente in evidenza lo stato precario del monumento, argomento già evidente al Ricci, sulla base del quale già da alcuni anni aveva chiesto l'interessamento della curia arcivescovile al fine di procedere con un restauro. Nella relazione sono, inoltre, dettagliatamente descritti i numerosi rifacimenti e ridipinture che interessano più parti della lacunosa superficie musiva: la volta a botte dell'ardica si presenta per metà dipinta, poiché mancante di mosaico; la figura del Cristo, nella lunetta dell'attuale ingresso, ha la parte inferiore dipinta così come la fascia che la circonda, almeno per metà; del tutto mancante la decorazione musiva parietale sugli altri lati dell'ardica; poche le parti in mosaico rimaste intatte delle decorazioni dei sottarchi raffiguranti gli apostoli, le sante, il busto di Cristo redentore e il monogramma di Cristo, non solo in corrispondenza delle figure ma anche degli sfondi dorati e celesti; diverse parti sono dipinte anche in corrispondenza delle decorazioni ad arabeschi, su fondo blu, poste fra gli archi e le vele della volta a crociera; il monogramma di Cristo presente sulla cima della volta è dipinto, così come lo sono le fasce che lo incorniciano; uno degli angeli si presenta quasi interamente dipinto, se non per i capelli ed una parte di faccia, dipinto è il piano verde dove si appoggia; necessitano di restauro i quattro simboli degli evangelisti come pure il fondo a tessere d'oro, anche questo molto dipinto (RICCI 1934, Monumenti, pp. 16-18).

PRESERVATION STATUS

Date

1911, ante | 1911

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

La decorazione musiva si presenta in gran parte sporca e ricoperta da numerose ridipinture. Il mosaico è caratterizzato da lacune e mancanze di tessere, in alcuni casi integrate pittoricamente. Inoltre, le integrazioni pittoriche si estendono in diverse parti al di sopra delle tessere musive originarie. Per tali motivi, ma anche a causa delle numerose trasformazioni strutturali subite dall'edificio nel corso della sua storia, alcune parti di mosaico si trovano cromaticamente alterate o occultate alla vista. Si notano, inoltre, problemi riguardanti perdite di adesione del mosaico dagli strati di sottofondo (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, pp. 106-109).

RESTORATION

Date

1911 - 1930

Reference to the part

intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Management of the work

Giuseppe Gerola; Luigi Corsini; Renato Bartoccini

Description

Nella vasta campagna di lavori che mirano al ripristino della cappella Arcivescovile, in particolare della sua originaria strutturazione architettonica, la decorazione musiva è oggetto di importanti lavori di restauro. Le operazioni di pulitura permettono il recupero di molte parti di mosaico occultate dallo sporco o da ridipinture che sconfinano su tessere di mosaico originario. Numerose sono le integrazioni in pittura che si realizzano, in particolare, in conseguenza delle perdite del tessuto musivo avvenute durate le trasformazioni architettoniche operare nel 16. e nel 17. secolo. Di minore entità, seppur presente, il problema delle perdite di adesione del mosaico dagli strati di sottofondo, risolti mediate operazioni di consolidamento. Gli interventi vengono per la maggior parte eseguiti da Giuseppe Zampiga, a partire dal 1911 (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, pp. 106-109).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Nell'ambito di questa campagna di lavori si interviene con operazioni di fissaggio di parti di mosaico originarie caratterizzate da problemi di adesione (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 107). Diverse le tecniche di intervento adottate in questo tipo di operazioni. Per piccole sconnessioni l'intervento prevede l'estrazione di singole tessere e successiva riapplicazione da effettuare dopo il rinnovamento della malta di allettamento. Nel caso di rigonfiamenti più vasti si interviene sia con imbibizioni di cemento, sia mediante grappe di rame (utilizzando grappe a croce del tipo usato da Novelli, ma anche grappe a sezione circolare ed a forma di Z). Per larghe zone si interviene, infine, adottando il sistema del distacco su tela. Si applicano successivi strati di tela alla superficie musiva pericolante utilizzando come collante un miscuglio di fiore di farina, colla garavella, miele e gesso. Si taglia in seguito il pezzo da staccare. Una volta staccato, il mosaico viene accuratamente pulito nella sua parte posteriore e riapplicato su un nuovo impasto cementizio. Si procede infine al distacco delle tele e ad una lavatura con acqua (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, pp. 182, 183).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Le operazioni di pulitura, avviate dal Gerola nel 1911, permettono di riscoprire numerosi frammenti di mosaico precedentemente occultati. Vengo recuperati frammenti in corrispondenza delle lunette dipinte, i cui mosaici erano stati smantellati per far posto ai dipinti di Luca Longhi (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 111). Altri frammenti musivi vengono recuperati in corrispondenza del catino absidale, il cui mosaico aveva subito numerosi danni in conseguenza dei lavori di apertura di un ingresso, eseguiti in epoca barocca. Frammenti di lettere vengono, invece, recuperati in corrispondenza delle pareti laterali. Si recuperano inoltre frammenti in corrispondenza della figura di Cristo che restituiscono in vista un caratteristico aspetto della sua veste. Questi ritrovamenti permetteranno di ricostruire, in modo più o meno corretto, le figurazioni dell'originario tessuto musivo. Le operazioni di pulitura si eseguono mediante raschiatura delle singole tessere e lavatura della superficie musiva, impiegando lisciva calda, soda, saponata, alcool, acquaragia ed altri ingredienti a seconda dei casi (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, p. 183).La pulitura si estende all'intero edificio e permette l'eliminazione delle ridipinture seicentesche che in numerosi casi, non solo ricoprivano, integrando, le lacune, ma anche parti di mosaico, alterando o occultando il dettato originario (RICCI 1934, Monumenti, pp. 18, 19). Durante le operazioni di pulitura si scopre un intero fregio decorativo che presenta motivi inconsueti a Ravenna. Nella lunetta con il Cristo viene recuperato il fregio che la contorna, nel terreno raffigurato in basso si mette in evidenza, invece, una ulteriore parte in mosaico, notevolmente diversa dalla ridipintura soprastante. Vengono puliti i mosaici della volta dell'ardica, scoprendo motivi e dettagli completamente occultati o travisati dalla pittura. Lungo le pareti lunghe si ritrovano le tracce di due zone in mosaico blu, divise in fasce da righe celesti e iscrizioni, in ciascuna fascia, in lettere d'oro. Di queste si ritrovano le ultime lettere superstiti che dimostrano trattarsi dei venti versi riportati dall'Agnello, distribuiti cinque per cinque lungo le pareti (RICCI 1934, Monumenti, pp. 18, 19).Si mette in evidenza la presenza di una bordatura di tessere nella lunetta settentrionale, dipinta da Luca Longhi nel 1568, opposta alla bifora. Si tratta, precisamente, di un contorno di tessere dorate, come nelle altre lunette, che costituiva l'incorniciatura più esterna e due giri di tessere verdi. Quest'ultime fanno pensare alla possibilità di una precedente decorazione costituita da una scena di verzura (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 111).Dopo la pulitura del catino absidale, nelle sue parti superstiti (in conseguenza dei danni derivati dall'apertura di un ingresso in epoca barocca), si scoprono sotto l'intonaco due esigui frammenti; un pezzo della fascia rossa terminale inferiore all'altezza della fascia corrispondente del sacello; otto file di tessere rosse; una riga del superiore filare bianco e tre righe azzurre del fondo generale; un frammento, collocato più in alto, di tessere azzurre, con qualche tessera di argento, probabilmente di una stella (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 119).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Dopo aver ritrovato le lettere finali dell'iscrizione presente, originariamente, sulle pareti dell'atrio, si provvede a dipingere a finto mosaico la restante parte della poesia sulla base delle testimonianze riportate da Agnello. Gerola, in particolare, segue il testo del Liber Pontificalis redatto da O. Holder-Egger.Nella lunetta con la figura del Cristo, dopo aver eliminato la ridipintura della parte inferiore (una pittura di scarso valore che completava la figura del Salvatore con una tunica plissettata), Gerola, accertatosi dall'esame delle parti restanti che si trattava in origine di un vestito militare, sostituisce alla tunica la veste corta e i calzari militari con le gambe nude, realizzata in pittura (RICCI 1934, Monumenti, pp. 21, 25, 26). Sulla base dei ritrovati frammenti musivi dell'abside, si realizza un'importante rifacimento in stile della sua decorazione musiva raffigurante motivi a stelle su fondo blu scuro.Nell'ambito di questi interventi si esegue, inoltre, il ripristino dei nomi dei santi Polycarpus e Cosmas (travisati da un pittore seicentesco in Sebastianus e Fabianus) in conseguenza del recupero di alcuni residui delle lettere di mosaico, sovrapposte ai due clipei, collocati nel sottarco in prossimità della bifora. Ciò consente di adattare le immagini dei loro volti ad iconografie tratte da mosaici coevi (GEROLA 1932, Il ripristino della cappella di S. Andrea, p. 111). Si integra pittoricamente la testa del leone di san Marco e la parte inferiore dell'angelo collocato tra i simboli di Marco e di Luca (RICCI 1934, Monumenti, p. 41).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (8)

RESTORATION

Date

1965

Reference to the part

Intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Description

Nel 1965 si interviene nuovamente in corrispondenza delle volte dell'ardica e del sacello. L'intervento, realizzato dal Gruppo Mosaicisti ravennate, si occupa di integrare con tessere musive i restauri, eseguiti in pittura, di Azzaroni e Zampiga. Si tratta di un intervento di limitata estensione, riguardante esclusivamente le parti decorative e ripetitive, non si interviene in corrispondenze delle altre iconografie già integrate a finto mosaico.