PRESERVATION STATUS & RESTORATION

RESTORATION

Date

567

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Si ritiene che i monaci di rito greco, Basiliani, insediatisi presso il battistero degli Ariani negli anni della dominazioni degli Esarchi, ribattezzino la chiesa come S. Maria in Cosmedin, dopo averla abbellita e restaurata. Non si precisano i lavori compiuti in questa occasione (FABRI 1664, Le sagre memorie di Ravenna, p. 246).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (2)

PRESERVATION STATUS

Date

8. sec. | 700 - 799

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Un terremoto avvenuto nella prima metà dell'8. sec. causa diversi danni, non meglio specificati, alla superficie musiva (BRUNO 1963, Il battistero degli Ariani a Ravenna, p. 66).

RESTORATION

Date

8. sec. | 700 - 799

Reference to the part

Disco mediano raffigurante il battesimo; apostolo Pietro; apostolo Paolo; apostolo che segue Paolo

Description

E' possibile che , nel tardo 8. sec., venga rifatta e composta in modo diverso dalla precedente raffigurazione la scena del battesimo di Cristo. Lo stesso trattamento avrebbe subito la fascia circolare con le foglie d'alloro che racchiude la scena del battesimo. Inoltre, si ritiene che vengano rimaneggiati sul primitivo disegno ed in parte con i materiali originali gli apostoli Pietro e Paolo e l'apostolo che segue Paolo, così come le vesti di altri due apostoli collocati sotto il fiume Giordano e la fascia divisoria fra il disco e la zona degli apostoli (GALASSI 1914, La così detta decadenza). A questo proposito si deve sottolineare come alcuni studiosi, sulla base delle analisi condotte in occasione dei restauri del 1916-1919, neghino risolutamente tale attribuzione, sostenendo che il disco mediano appartenga alla prima epoca di decorazione della cupola, 5. - 6. sec., e della stessa mano sia l'apostolo Pietro. L'apostolo Paolo e l'apostolo che segue Paolo sarebbero di un'altra mano, ma dello stesso periodo: due fasi, dunque, di uno stesso lavoro. Sarebbero, invece, di un restauro posteriore gli altri nove apostoli, di epoca giustinianea, a dimostrarlo inequivocabilmente sarebbe la stesura di intonaco della fascia dei nove apostoli che scavalca e copre un pezzo di intonaco dove erano già presenti le tessere del bordo del disco mediano (GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, pp. 125, 126).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (3)

PRESERVATION STATUS

Date

1543, ante | 1543

Reference to the part

mosaici parietali

Description

I lavori di sistemazione del pavimento, avvenuti nel 1543, con un probabile conseguente rialzo dello stesso, prevedono l'uso di materiali, come avanzi di mosaici e di stucchi che ornavano le pareti e le absidiole del battistero, a formare il nuovo strato di battuto. La conferma di questa operazione è rintracciabile nell'ambito dei lavori di restauro diretti da Giuseppe Gerola fra il 1916-1919: durante gli scavi vengono infatti ritrovate tessere sparse e gruppi di tessere ancora attaccate all'intonaco nel battuto tra il secondo e il terzo pavimento, per un peso di 170 kg., a testimonianza del fatto che le superfici parietali, oltre che la cupola, erano ricoperte di decorazioni musive, analogamente a quanto possiamo osservare nel battistero Neoniano, di cui, come noto, il battistero degli Ariani riprende il modello decorativo (BOVINI 1957, Note sulla successione delle antiche, p 8; ZOVATTO 1969, Il battistero degli Ariani). In particolare le tessere ritrovate si ritiene appartengano a tutto il tratto dalla impostatura degli archi delle absidiole, comprese le rispettive calotte, fino alla banchina delle finestre (GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, pp. 123, 124). Tutto questo lascia intendere che verso la metà del 16. sec. la superficie musiva delle pareti del battistero sia in condizioni di particolare degrado e che, presumibilmente sia già avvenuto il crollo di gran parte dei mosaici parietali.

RESTORATION

Date

1543

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

A partire dal 1543 il battistero è oggetto di alcuni importanti lavori di ristrutturazione architettonica e decorativa che interessano sia la pavimentazione che le pareti interne, commissionati dall'abate commendatario Corrado Grassi. Di certo è noto che il pittore forlivese Luca Agresti esegue alcune pitture a sostituzione delle tessere musive, di cui rimane una piccola zona nell'abside di settentrione, raffigurante grottesche con putti ed arpie attorno ad un disco racchiudente una colomba (FABRI 1664, Le sagre memorie di Ravenna, p. 245; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani a Ravenna, p 70).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

La decorazione pittorica realizzata da Luca Agresti interessa in particolar modo la zona delle quattro absidi con lo scopo di integrare i mosaici caduti dalle pareti del battistero (BRESCHI 1965, La cattedrale e il battistero degli Ariani, pp. 41, 42).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (4)

PRESERVATION STATUS

Date

17. sec. | 1600 - 1699

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

I mosaici sono caratterizzati da un eccesso di patina e di polvere accumulatesi sulla loro superficie a causa di anni di incurie (GHIGI 1915-1916, Il Battistero degli Ariani in Ravenna, p. 299).

RESTORATION

Date

1670 - 1675

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Il Cardinale commendatario Cesare Rasponi, morto nel 1676, si occupa di commissionare lavori di restauro all'edificio, allora nominato S. Maria in Cosmedin. I lavori consistono nel miglioramento dell'aspetto del complesso monumentale attraverso la realizzazione di stucchi e pitture; viene, inoltre, rialzato il pavimento e restaurati i mosaici (FABRI 1678, Ravenna ricercata, p. 89). Probabilmente nell'ambito di questo intervento avviene la distruzione di tutte le parti superstiti della decorazione musiva e gipsea delle fasce parietali (RICCI 1932, Monumenti, p. 24; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, p. 121). In questa sistemazione il battistero diviene l'abside di una nuova e più ampia chiesa, edificata dalla Confraternita della Croce, che comprendeva fra le altre cose un oratorio. Un manoscritto conservato nell'Archivio di Stato di Ravenna data questi fatti al mese di aprile del 1676 (BRESCHI 1965, La cattedrale e il battistero degli Ariani, p. 42).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Durante i lavori di ristrutturazione e riassetto del nuovo complesso monumentale le superfici musive del battistero sono oggetto di interventi che hanno lo scopo di riempire le lacune, dovute alle tessere cadute. L'integrazione viene eseguita con semplice intonaco incolore o con pittura a tempera o a olio (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, p. 121).Proprio in occasione di queste operazioni è presumibile che i pallii indossati dagli apostoli vengano ripassati con un leggero colore a olio. L'operazione viene condotta prendendo a riferimento il pallio dell'apostolo Pietro, costituito da tessere di marmo bianco e tessere più scure per le ombre, nella volontà di rendere tutti gli altri pallii identici. Va sottolineato come a tutt'oggi gli studiosi non siano certi che quest'intervento sia avvenuto nella seconda metà del 17. sec. ma che possa essere datato al 1835, anno in cui avvengono importanti lavori di ristrutturazione al tetto dell'edificio (GHIGI 1915-1916, Il Battistero degli Ariani in Ravenna, pp. 294-297).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (5)

PRESERVATION STATUS

Date

1762, ante | 1762

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

L'intero edificio si presenta in precarie condizioni di conservazione (BRESCHI 1965, La cattedrale e il battistero degli Ariani, p. 44). A testimoniarlo è una lettera scritta dal Card. Cosmo Imperiali da Roma il 28 Aprile 1762, inviata al cav. Ignazio Guiccioli di Ravenna; dal documento emerge che le pessime condizioni dell'edificio si protraggono da anni, non essendo stati commissionati i lavori necessari neppure dal predecessore del Card. Imperiali, Card. Annibale Albani (Carte Ricci Busta n. 38; BRUNO 1963, Il battistero degli Ariani a Ravenna, p. 67).

RESTORATION

Date

1762

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Alcuni studiosi ritengono che si svolgano lavori di restauro ai mosaici della volta della cupola, e che si realizzino lavori di decorazione dell'edificio, realizzando pitture e stucchi, non meglio precisati (GHIGI 1915-1916, Il Battistero degli Ariani in Ravenna, pp. 294). Le operazioni in questione potrebbero essere state effettuate per interessamento del Cavaliere ravennate Ignazio Guiccioli, postosi come mediatore tra le richieste di finanziamento dei monaci Teatini e il Cardinale Cosmo Imperiali (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani a Ravenna, p 73).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (6)

PRESERVATION STATUS

Date

1854, ante | 1854

Reference to the part

mosaici della volta della cupola

Description

I mosaici sono in pessime condizioni conservative. Minacciano rovina a causa dei danni derivati dalle infiltrazioni d'acqua piovana, penetrate nell'interno dell'edificio per problemi di isolamento della copertura (DIARIO SACRO DELLA CITTA' 1854, p. 81).

RESTORATION

Date

1854

Reference to the part

mosaici della cupola

Description

Felice Kibel realizza ampie integrazioni della superficie musiva di cui le tavole storiche del Ricci, disegnate da Alessandro Azzaroni, offrono una chiara esplicazione. Utilizza tecniche di consolidamento che saranno in seguito ampiamente criticate e interviene, inoltre, sulle tracce di affreschi, cinquecenteschi e secenteschi, rimaste, eliminandole definitivamente.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Felice Kibel, laddove rilevi il suono caratteristico di vuoto o riconosca la presenza di rigonfiamenti fino a 10-15 cm a denunciare distacchi delle malte dalla muratura o distacchi fra strato e strato, inserisce, nei fori e relativi canali profondi 15 cm, anticipatamente preparati con il trapano, un cospicuo numero di grappe a forma di T e a croce, in ferro o in bronzo, collocate a qualche decina di centimetri di distanza l'una dall'altra. Le viti vengono introdotte in madreviti inserite nel legante ed hanno, nella parte esterna, una croce formata da aste metalliche dipinte del colore delle tessere che esse stesse ricoprono. Vicino ad esse sono inseriti chiodi di ferro aventi la parte esterna schiacciata a lamina. Questa è ripiegata e aderente alle tessere e anch'essa dipinta dei colori delle tessere limitrofe.Per consolidare i rigonfiamenti dell'intonaco tessellato Felice Kibel utilizza, inoltre, un particolare mastice composto da gesso, colla tedesca e olio.In alcuni casi, si serve di uno stucco oleoso che ha il vantaggio di una presa lenta e di una particolare leggerezza, composto da polvere di pietra calcare, mescolata a calce e morchia di olio di lino e olio di lino puro (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, pp. 153-154, RONCUZZI FIORENTINI 1992, Chiodi e grappe metalliche, pp. 253-255).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Il Kibel pulisce le superfici musive con lavaggi a base di acido nitrico, poi con sostanze basiche, come soluzioni di potassa; infine stende spalmature finali di olio di lino crudo per ridare brillantezza alle superfici (IANNUCCI 1987, Restauri ravennati, p. 193).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

La tecnica usata da Kibel nei lavori di integrazione delle superfici musive è quella tipica della scuola romana che è possibile riscontrare in numerosi restauri avvenuti a Ravenna nella seconda metà dell'Ottocento. Tale tecnica prevede l'uso di uno stucco oleoso che ha il vantaggio di una presa lenta e di una particolare leggerezza. Kibel, nella composizione del mastice utilizza della polvere di pietra calcare, mescolata a calce e morchia di olio di lino. L'impasto ottenuto viene fatto asciugare e quindi macinato con un rullo di legno sopra un marmo, mescolandovi olio di lino puro. Per i sottofondi si serve invece di un'impasto a base di gesso (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, pp. 153, 154). Kibel si occupa di alcuni interventi di rifacimento di parti di mosaico particolarmente danneggiate o crollate. In particolare reintegra: le metà inferiori del quinto e del sesto apostolo, a partire da Pietro; metà della faccia dello stesso sesto apostolo; una parte del relativo fondo dorato, del suolo sottostante e delle estremità inferiori delle due palme ai lati del quinto apostolo; il lembo rialzato del manto del settimo apostolo. Si notano, inoltre, altre piccole zone restaurate in corrispondenza del festone che circoscrive il medaglione centrale della cupola (RICCI 1932, Monumenti; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 75). Per quanto riguarda, invece, le tessere di marmo oscurate cromaticamente a causa del legante oleoso, Kibel interviene sostituendole con materiale di pasta vitrea, ed in questo caso lo svantaggio è l'eccessiva lucentezza che finisce per produrre un effetto inevitabilmente monotono (BRUNO 1963, Il battistero degli Ariani a Ravenna, p. 69).Per quanto riguarda le tessere usa delle pietruzze ricavate dai mosaici caduti o demoliti ma anche smalti nuovi acquistati presso le fabbriche di Roma e di Venezia. Nel realizzare i fondi d'oro utilizza tessere con piastrine vitree colorate in rosso sulle quali applica le foglie d'oro. Per ovviare all'eccessivo splendore dei fondi dorati, Kibel è solito intercalare alle tessere dei cubetti di pietra gialla, ottenuti tagliando ed oliando certi tipi di ciottoli; l'effetto voluto non è però raggiunto a causa della eccessiva regolarità con la quale le tessere sono disposte. In alcuni casi, per mancanza di materiali più conformi o per motivi di risparmio, intercala alle tessere originali dei pezzetti di ceramica, dei cocci di mattone o dei cubetti di pietra dipinti (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, p. 153, 154). La sua prassi di posa in opera delle tessere è a filari regolari (IANNUCCI 1987, Restauri Ravennati, p. 192).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (7)

PRESERVATION STATUS

Date

1900, ante | 1900

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Ancora alla fine dell'Ottocento numerosi edifici, costruiti durante i secoli precedenti, si trovano addossati al battistero. Il complesso monumentale si trova in condizioni non buone: gli elementi architettonici antichi sono stati alterati o integrati da rifacimenti moderni che risultano, peraltro, disarmonici e di nessun valore artistico. I mosaici risultano imbrattati da antiche ridipinture, come la velatura di colore cenerognolo ad olio riscontrata sopra il pallio di san Pietro stesa, non sappiamo se nel 17. o nel 19. sec., per oscurare l'eccessivo candore delle tessere di marmo (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, p. 131, nota 2; GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, pp. 112-113; IANNUCCI 1980, Ravenna Battistero degli Ariani, pp. 34-35; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 78). Inoltre sono evidenti i danni provocati pochi decenni prima dal restauro eseguito da Felice Kibel, soprattutto a causa delle particolari condizioni climatiche di Ravenna, particolarmente umide, che hanno causato nell'arco di breve tempo la frantumazione dell'impasto utilizzato per le operazioni di consolidamento e di integrazione, così come l'inscurimento delle tessere di marmo (BRUNO 1963, Il battistero degli Ariani a Ravenna, p. 69).Si deve inoltre considerare che nei secoli il monumento è stato oggetto di periodici problemi legati alle infiltrazioni d'acqua che ancora permangono allo stato delle cose visto che nel dicembre 1894 il Ministero dell'Istruzione Pubblica, sollecita gli allora proprietari conti Lovatelli e i nobili Fabri ad intervenire con lavori di riparazione perché i precedenti erano stati insufficienti (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, pp. 76-77).

RESTORATION

Date

1916 - 1919

Reference to the part

intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Management of the work

Giuseppe Gerola

Description

Nel 1915 il battistero degli Ariani, allora proprietà delle famiglie Lovatelli-Fabbri, viene acquistato dallo Stato che ne avvia il necessario restauro, imposto soprattutto dalle trasformazioni e dai rimaneggiamenti subiti dal monumento a partire dal 16. sec. (BOVINI 1957, Note sulla successione delle antiche, p. 12). L'intervento è un punto di svolta nella storia dell'edificio in quanto comporta un vero e proprio ripristino del disegno architettonico originario (MAZZOTTI 1957, La "Anastasis Ghotorum" di Ravenna, pp. 49-50; BRUNO 1963, Il battistero degli Ariani, pp. 35-37; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, pp. 76-78; NOTIZIARIO FELIX RAVENNA 1955, 16, pp. 60-61; ZOVATTO 1969, Il battistero degli Ariani). Nelle approfondite operazioni di scavo, condotte da Giuseppe Gerola, vengono recuperati i diversi livelli della pavimentazione e si recuperano calcinacci, numerosi avanzi di mosaico, tessere sciolte e stucco appartenenti alla scomparsa decorazione parietale del battistero per un peso complessivo di 170 kg (GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, p. 122; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 78, 82). Vengono ritrovate anche numerose grappe a borchioni in ferro, un tempo destinate a sorreggere gli stucchi e al consolidamento dei mosaici (GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, p. 112-123). Contemporaneamente si avvia inoltre un importante campagna di restauro atta soprattutto a consolidare la superficie musiva.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

I criteri seguiti da Giuseppe Zampiga per le operazioni di consolidamento variano a seconda della dimensione di superficie musiva su cui si trova ad intervenire: per piccole sconnessioni si limita all'estrazione delle singole tessere e alla loro collocazione nello stesso posto da cui erano state tolte, previo rinnovamento dello strato sottostante di malta cementizia. Nel caso di più vasti rigonfiamenti, invece, ricorre sia a imbibizioni di cemento sia all'applicazione di grappe di rame a sezione circolare e a forma di semplice Z. Per larghe zone pericolanti, infine, adotta il sistema del distacco a sezione su tela con ricollocazione su nuova malta di sottofondo: la tela viene applicata mediante successive stesure di un impasto a base di fiore di farina, colla garavella, miele e gesso. In seguito viene tagliata la porzione da staccare e si esegue lo strappo; mediante appositi ferri si elimina l'intonaco rimasto aderente al rovescio delle tessere, si ripuliscono e si riapplica il mosaico sul nuovo letto cementizio avendo cura, una volta tolte le tele, di ripulire dai residui di colla la superficie musiva con lavaggi d'acqua (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, pp. 182-183; GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, p. 124).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Si decide di intervenire sulle numeorse ridipinture dovute ai precedenti restauri poichè andavano ad imbrattare gran parte della superficie musiva: vengono asportate le velature di colore cenerognolo ad olio al di sopra del pallio di san Pietro stese in passato per oscurare l'eccessivo candore delle tessere di marmo. Le operazioni di semplice pulitura si eseguono mediante raschiatura delle singole tessere e lavaggio della superficie musiva impiegando lisciva calda, soda, saponata, alcool, acquaragia e altri ingredienti a seconda dei casi (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, p. 131, nota 2, p. 183; GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, p. 124).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

La maggior parte dei rifacimenti viene eseguito in pittura a finto mosaico. Le lacune, specialmente della fascia gemmata, sono infatti restituite a semplice colore eccezion fatta per quelle di minor entità che - anche per ragioni di staticità - vengono colmate con un paio di tessere di smalto (GEROLA 1923, Il restauro del Battistero Ariano, p. 124; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici, pp. 188-191; GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, p. 532).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (8)

PRESERVATION STATUS

Date

1938

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Nel 1934 il Ministero dell'Educazione Nazionale - Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti - sottolinea per primo la necessità di demolire gli edifici addossati al battistero sui lati occidentale e meridionale per poter giungere ad una migliore sistemazione della zona (GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, p. 541; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 84). Nel 1938 il sovrintendente Corrado Capezzuoli rileva la gravità delle condizioni del battistero, soprattutto rispetto alle numerose infiltrazioni di umidità che attraverso la struttura muraria della cupola causano un pericolo imminente per la conservazione dei mosaici. Le strutture murarie si presentano particolarmente deteriorate, sconnessi i costoloni e l'appoggio del tetto, lesionata i molti punti la struttura muraria della cupola, inutilizzabili le converse per lo scarico delle acque piovane (GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, p. 541). Viene inoltre riscontrata la presenza di grossi chiodi di ferro al di sotto del disco mediano con la scena del Battesimo di Cristo che avevano fatto rigonfiare i mosaici e ne avrebbero potuto determinare la caduta (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 84, 269).

RESTORATION

Date

1938

Reference to the part

intero complesso decorativo

Responsible institution

Soprintendenza per l'Arte Medievale e Moderna di Bologna - Sezione distaccata di Ravenna

Management of the work

Corrado Capezzuoli

Description

Il complesso programma di lavori di consolidamento e restauro dei principali monumenti di Ravenna e delle loro decorazioni musive e pittoriche previsto negli esercizi finanziari dal 1935 al 1939 interessa anche il battistero degli Ariani. Il Ministero affida la responsabilità delle operazioni alla Soprintendenza di Bologna nella sua Sezione Staccata di Ravenna, il cui direttore è l'arch. Corrado Capezzuoli, e ad una Commissione, nominata dal Ministero stesso, composta dal prof. Pietro Toesca, conte Carlo Gamba e prof. Santi Muratori, incaricata di redigere relazioni sullo stato di conservazione dei mosaici, suggerire provvedimenti per migliorarlo e i criteri da seguire nel programma di lavoro (GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, p. 531). I lavori iniziano effettivamente nel 1938 e per l'occasione si riuniscono i tecnici del Regio Opificio delle Pietre Dure di Firenze e quelli della Scuola del Mosaico della Accademia di Belle Arti di Ravenna. Importanti lavori di consolidamento interessano la struttura architettonica dell'edificio, in particolare della cupola, e la superficie musiva lesionata in più punti. Le operazioni di rifacimento si limitano perlopiù all'integrazione pittorica delle lacune (GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, p. 534).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Nel corso dell'intervento grande importanza riveste la parte relativa al consolidamento, necessario sia nella struttura esterna dell'edifico, come negli interni dove il deterioramento del vecchio intonaco aveva provocato un distacco del mosaico dalla muratura con la quale l'intonaco non aveva più coesione. Viene messo a nudo tutto l'estradosso della cupola, si provvede a risarcire le lesioni della struttura muraria con malta liquida di cemento, rinforzandola con riprese e zeppe fra le lesioni. Si esegue una mantellina di cemento sull'estradosso per impedire le filtrazioni d'acqua, attraverso l'ossatura, nei mosaici, eliminando dai rinfianchi i detriti che durante le piogge si imbevevano d'acqua, col risultato di mantenere la volta in permanenti condizioni di umidità. Si ricostruiscono, con appositi cunicoli di aerazione, i costoloni murati sulla cupola e tutto il coperto (GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, p. 541; BRESCHI 1965, La cattedrale e il battistero degli Ariani, pp. 46-47). Per quanto riguarda il consolidamento della superficie musiva la Commissione ministeriale consiglia di sostituire al sistema ottocentesco delle grappe, iniezioni di malta o distacco a sezioni del mosaico con conseguente rinnovamento del sottofondo deteriorato. Escluse le iniezioni consolidanti a causa del peso che avrebbe gravato ulteriormente sullo strato musivo, si decide per il distacco: invece delle tele, usate al principio del secolo da Giuseppe Zampiga, si sovrappongono successivi strati di carte, dalla carta velina a carte sempre più solide e spesse, che si modellano con perfetta aderenza sulla superficie, cercandone tutte le irregolarità materiche e volumetriche, lasciando intatto il mosaico nelle sue scabrosità, dislivelli e disuguaglianze. Si salvaguarda così la stabilità e integrità dell'opera, nell'assoluto rispetto dei valori artistici originali. Dopo l'applicazione delle carte si tolgono due o tre file di tessere circondanti la sezione che così viene staccata, ripulita sul retro in ogni interstizio tra tessera e tessera da tutti i residui di vecchia malta e riapplicata su un rinnovato letto di malta cementizia rinforzato alla base da un reticolato di ferro zincato fissato alla volta con piccole grappe di ottone. Infine si riapplicano le file di tessere seguendo un lucido che viene fatto della zona di contorno prima di toglierle con la precisa riproduzione della forma e del colore di ognuna (GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, pp. 532-533). Nel medaglione centrale raffigurante il Battesimo di Cristo vengono eseguiti sei distacchi effettuati nelle parti pericolanti e rimesse a posto dopo aver eliminato grossi chiodi in ferro arrugginiti e rinnovato la malta assicurata alla muratura della volta con il sistema di grappe e reticolato di ottone. Il lavoro viene realizzato fra il 16 novembre e il 3 dicembre 1938 (AVSRa 51/368).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

La Commissione ministeriale consiglia di stuccare le lacune e colorirle con tinte vicine a quella dominante nel caso le medesime si trovino in una zona di colore uniforme; nei casi in cui la lacuna sia accostata ad una parte importante e complessa di disegno e di colore allora si consiglia la tinta neutra che ha il pregio di far risaltare chiara e senza incertezze la parte originale. Secondo le nuove direttive i rifacimenti a mosaico si effettuano solo nei casi in cui si debbano integrare poche tessere o dove si abbia assoluta sicurezza di ristabilirne il disegno, comunque sempre in zone decorative secondarie (GNUDI 1939, I recenti restauri dei monumenti, p. 532).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (9)

RESTORATION

Date

1944 - 1946

Reference to the part

intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Management of the work

Corrado Capezzuoli

Description

La Direzione generale delle Antichità e Belle Arti fin dall'inizio della guerra si preoccupa subito della sorte dei monumenti e mette in opera numerose misure precauzionali per la loro tutela. Molteplici sono i provvedimenti atti a prevenire i danni dovuti ai bombardamenti aerei (CAPEZZUOLI 1950, Notiziario, pp. 68-73).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

In un primo momento, onde prevenire i danni causati dallo scoppio di ordigni nei pressi del complesso monumentale, vengono elevate strutture in legno a più ripiani contenenti sacchi di sabbia da collocarsi lungo le pareti e sotto le volte e gli archivolti; per precauzione si decide anche di murare le finestre. Dopo i primi bombardamenti ci si rende conto dei danni gravissimi provocati dalle bombe incendiarie e si decide di sostituire le armature lignee con tele applicate alle superfici musive: in tal modo sarebbe stato più facile recuperare il mosaico nel caso l'intonaco si fosse staccato a causa dello spostamento d'aria. Nonostante questo nel battistero la copertura della zona musiva e tutti gli infissi vengono gravemente danneggiati in seguito ai bombardamenti del 30-12-1943 e del 25-08-1944. I muri, rimasti manchevoli nella parte esterna, vengono completati sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna che inoltre consolida le parti della superficie musiva che minacciavano di staccarsi a causa delle scosse subite (CAPEZZUOLI 1950, Notiziario, pp. 68-73). Nel 1946 viene sistemato l'esterno dell'abside meridionale, lasciata forzatamente incompleta da Giuseppe Gerola nel 1919, e si provvede alla liberazione del lato sud-est dell'ottagono resa possibile in seguito alle distruzioni causate dai bombardamenti aerei del 1943 - 1944 (MAZZOTTI 1957, La "Anastasis Ghotorum" di Ravenna, p. 50; BRESCHI 1965, La cattedrale e il battistero degli Ariani, p. 47).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (10)

PRESERVATION STATUS

Date

1946 - 1954

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Conclusasi la Seconda Guerra Mondiale i mosaici si presentano danneggiati dalle scosse dei ripetuti bombardamenti, che aggravano lo stato di preesistenti lesioni, tanto che molte tessere risultano cadute (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 93). Certo è che il battistero, nonostante nelle proprie vicinanze siano esplosi numerosi ordigni, non ha subito danni sostanziali (AVSRa 34/267). Le bombe alleate infatti hanno distrutto buona parte degli edifici adiacenti al complesso monumentale, liberandone le pareti e lo spazio attiguo: fra questi l'albergo S. Marco, i palazzi vicini e parte del muro della Casa di Drogdone che si congiungeva al monumento (NOTIZIARIO FELIX RAVENNA 1955, 16, pp. 60-61; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 89).

RESTORATION

Date

1946 - 1954

Reference to the part

intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Management of the work

Giuseppe Salietti

Description

Il Gruppo Mosaicisti di Ravenna guidati da Giuseppe Salietti esegue nel 1946 i lavori di consolidamento di alcune zone pericolanti e diverse operazioni di restauro ai mosaici danneggiati dalle scosse dei bombardamenti. Purtroppo gli scarsi finanziamenti di allora non permettono di portare a conclusione le operazioni di restauro che si interrompono prima del dovuto (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 93). Successivamente nel 1954 si demolisce l'ex-Oratorio della Croce; anche il lato ovest del battistero viene finalmente rimesso in luce. Si ricostruisce l'abside sulla scorta dei ritrovamenti di Giuseppe Gerola e finalmente il battistero riappare isolato mostrando le sue antiche strutture (BRESCHI 1965, La cattedrale e il battistero degli Ariani, p. 47; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 89).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Le operazioni di consolidamento si attuano tramite strappo e ricollocazione delle zone pericolanti; si suturano le lesioni della superficie musiva danneggiata dalle scosse dei bombardamenti; si ricollocano molte tessere cadute (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 93).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (11)

PRESERVATION STATUS

Date

1955

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Durante una campagna fotografica eseguita nei primi mesi del 1955 i funzionari della soprintendenza saliti sulle impalcature si rendono conto che in alcune zone della cupola, tra la murature e gli strati di calce, si è formata una piccola intercapedine e che le minutissime tessere di pietra rosata utilizzate per i nudi risultano come calcificate, erose in superficie dall'azione disgregatrice delle infiltrazioni d'acqua. Le lesioni riscontrate non riguardano quindi solo il rivestimento musivo, ma interessano anche la struttura muraria (AVSRa 27/197). Attraverso diverse fessurazioni l'acqua è penetrata dalla cupola attraverso gli strati di calce fino alle tessere musive causando, in specifico in quelle di pietra, la loro erosione. Quelle di pasta vitrea non sono minimamente intaccate. Il velo d'acqua così formato, soprattutto alle basse temperature invernali, si è trasformato in pellicola di ghiaccio, raggiungendo pertanto un potere erosivo notevole, seppur limitato alla sola superficie delle tessere (BOVINI 1957, Note sulla successione delle antiche, pp. 5-6; BRUNO 1963, Il battistero degli Ariani a Ravenna, pp. 73-74). E' evidente il pessimo stato di conservazione dei supporti antichi, così come le lesioni sulla superficie musiva che trova rispondenza nelle innumerevoli incrinature formatesi nella struttura di mattone della calotta. Importanti lesioni della muratura, risarcite durante l'Ottocento, si sono sensibilmente riaperte dato che nei decenni precedenti non si era preventivamente proceduto alla saldatura dei mattoni danneggiati; più di un terzo del mosaico si trova in condizioni di preoccupante degrado. Il numero di tessere mancanti risulta essere considerevole, soprattutto quelle della scena raffigurante il battesimo di Cristo, ove le minime oscillazioni sono sufficienti a provocarne la caduta tanto la calce è sostanzialmente inefficace a tenerle amalgamate (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, pp. 91-93). Giuseppe Salietti, direttore del gruppo Mosaicisti di Ravenna, denuncia la permanenza di danni dovuti alla guerra e al passaggio del tempo, sia negli intonaci aderenti al mosaico che nelle strutture murarie, in seguito alla sospensione forzata, causa mancanza di fondi, degli interventi nell'immediato dopoguerra. Riferisce di lesioni nel senso longitudinale e verticale e di deformazioni nelle zone dei volti degli Apostoli, di un movimento attorno all'anello centrale con la scena del Battesimo di Cristo, dove, anche a contatto della fascia blu che chiude il motivo decorativo dell'anello stesso, nel fondo oro degli Apostoli, in buona parte della figura centrale e del fondo marino (zone già interessate da precedenti restauri). E' evidente il degrado della malta originale, causato dalle infiltrazioni d'acqua, con la conseguente caduta di numerose tessere. Tali lesioni e disgregazioni, sostiene il Salietti, non si notavano alla fine del 1946 e si sono andate formando con un'invadenza preoccupante in molti settori della calotta proprio negli ultimi anni (AVSRa 27/197).

RESTORATION

Date

1955 - 1956

Reference to the part

intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Management of the work

Giuseppe Salietti

Description

Nel corso del biennio 1955 - 1956 la Soprintendenza ai Monumenti della Romagna provvede ad eliminare le cause delle costanti infiltrazioni d'acqua della cupola del battistero: i necessari e contemporanei interventi di restauro alla superficie musiva sono affidati al Gruppo Mosaicisti di Ravenna, diretto dal prof. Giuseppe Salietti (BOVINI 1957, Note sulla successione delle antiche, pp. 5-6; AVSRa 30/239).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Il restauro delle superfici lesionate della calotta viene eseguito tramite distacco a sezioni mediante uso di tele, con preparazione del nuovo sottofondo di malta cementizia dopo aver picconato il vecchio intonaco e aver ripulito della calce antica gli interstizi fra mattone e mattone. Viene sezionato il mosaico, previa applicazione di tele resistenti che consentano uno strappo omogeneo e ben saldo, lasciando largo margine a destra e a sinistra delle lesioni presenti sulla superficie musiva in modo da consentire la rimessa di mattoni sani per rinsaldare le fratture nella struttura muraria sottostante. Una volta restaurate le sezioni vengono poi ricollocate e ricucite fra loro (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, pp. 91-93).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

L'intervento prevede il rifacimento delle superfici in oro, su cui già in passato era intervenuto il Kibel. Le lesioni di minor conto vengono restaurate in loco con rimessa di tutte le tessere mancanti; una volta ricollocate e ricucite le sezioni distaccate e restaurate si completano le parti mancanti sempre con l'inserimento di tessere (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, pp. 92-93). I lavori si concludono fra l'aprile e il maggio del 1956 (AVSRa 30/239).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (12)

PRESERVATION STATUS

Date

1970, ante | 1970

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

Nonostante gli interventi del biennio 1955 - 1956 la calotta musiva del battistero risulta ancora danneggiata dalle infiltrazioni d'acqua; gli intonaci presentano vaste zone di distacco dalla muratura (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna p. 94, MAZZOTTI 1970, Scavi recenti al Battistero, pp. 115-123; IANNUCCI 1980, Ravenna Battistero degli Ariani, pp. 34-35).

RESTORATION

Date

1970 - 1971

Reference to the part

intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali

Management of the work

Umberto Savini

Description

All'inizio del 1970 si eseguono i lavori alla copertura del battistero costituendo uno strato di rame sottotegola per ottenere un'adeguata protezione della cupola. Si procede inoltre, nel biennio 1970 - 1971, al restauro della decorazione musiva della volta, i cui intonaci presentavano vaste zone di distacco dalla muratura (IANNUCCI 1980, Ravenna Battistero degli Ariani, pp. 34-35).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Per le operazioni di consolidamento si opera seguendo la consueta tecnica del distacco delle sezioni: dopo il rilievo grafico preliminare e l'incollaggio delle tele, le porzioni di superficie musiva si ricollocano con l'aiuto di calchi e sulla base di testimoni lasciati in sito. La prassi, oramai consolidata, prevede le seguenti operazioni. Dopo una preliminare preparazione di campionari di tessere e comparazione sull'originale, la superficie musiva viene suddivisa in tante sezioni secondo un particolare studio delle zone da strappare. Si riportano in scala i perimetri delle diverse porzioni di mosaico in un apposito grafico con la numerazione corrispondente. Per ogni sezione vengono impiegate due tele sottili e una grossa, poi isolate mediante l'asportazione delle tessere di contorno. In seguito si esegue lo strappo graduale con fissaggio preventivo dei perni di livello che rimangono infissi nel supporto murario ad indicare la quota originale delle superfici musive e anche i punti di riferimento segnati in corrispondenza delle varie sezioni. Una volta ricollocate secondo i perni di livello e le linee di fede, previa rimozione dei vecchi intonaci e ricostruzione di nuovi di supporto, si distaccano le tele, si effettua una pulizia della superficie musiva dai residui di colla e si fissano i vetrini sulle tessere oro originali perché spesso si distaccano durante le operazioni di strappo e di pulizia (IANNUCCI 1980, Ravenna Battistero degli Ariani, pp. 34-35; FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna pp. 97-98).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Il restauro delle sezioni strappate consiste nella pulizia delle medesime dai residui dei vecchi intonaci e rimessa delle tessere mancanti o distaccatesi durante la pulizia (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna pp. 97-98).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (13)

RESTORATION

Date

1992

Reference to the part

Intero complesso decorativo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali

Description

Ristrutturazione del tetto, pulizia dei mosaici e piccoli lavori di manutenzione (FARINELLI 1998, Il battistero degli Ariani di Ravenna, p. 99).