PRESERVATION STATUS & RESTORATION

RESTORATION

Date

768 - 769

Description

Sebbene si presuma che l’originaria decorazione giustinianea sia stata completamente aniconica, alcune possibili figurazioni, realizzate successivamente, sono distrutte durante i due periodi di iconoclastia, compresi tra gli anni 726-780 e 813-843. Negli anni seguenti, con l’instaurazione della dottrina ortodossa, sono ripristinate immagini iconiche.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Si ritiene che su iniziativa del patriarca iconoclasta Niceta, negli anni 768-769, si operi una sostituzione dei mosaici figurativi della stanza al di sopra della rampa. In particolare ad essere sostituite sono le figure dei santi all'interno dei medaglioni (di cui otto erano a decorare a coppie le pareti e nove la cupola), a favore di raffigurazioni di croci latine. I nomi dei santi che erano presenti alla base dei medaglioni sono rimossi e la conseguente mancanza di tessere risarcita con cromie simili a quelle dello sfondo.L'attività di Niceta non si limita ad interventi dettati dalle dottrine iconoclaste, bensì si ritiene che abbia operato anche restaurando strutture danneggiate dal tempo e dal terremoto del 740 (CORMAK 1977, The mosaics of St. Sophia at Istanbul, p. 210-211).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (2)

PRESERVATION STATUS

Date

869, ante | 869

Reference to the part

timpano nord, timpano sud

Description

La chiesa subisce danneggiamenti in conseguenza del terremoto dell’869, probabilmente riguardanti i timpani nord e sud della navata centrale (CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, p. 50; TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 27, 28).

RESTORATION

Date

869, post | 869

Reference to the part

timpano nord, timpano sud, cupola dell’abside centrale, stanza sopra il vestibolo

Description

La doppia contingenza della fine dell’iconoclastia nell’843 e del rovinoso terremoto dell’869 e dei numerosi danni da esso causati, sono il punto di partenza per la realizzazione di consistenti opere di restauro e di ripristino delle decorazioni musive, ivi comprese le sostituzioni di alcuni frammenti aniconici con mosaici figurativi. Appartengono a questa fase di lavori numerose stesure musive, commissionate dall’imperatore Basilio 1.. La decorazione del catino absidale, raffigurante la Vergine e il Cristo Bambino, risale a questa fase dei lavori. Di poco successive le stesure degli Arcangeli e dei Serafini - nel livello superiore - e delle immagini dei Padri della Chiesa, dei Profeti, degli Angeli e degli Apostoli - rispettivamente nel registro basso, medio e alto dei timpani nord e sud dell’edificio (MANGO 1965, The apse mosaics of St. Sophia; MANGO 1972, The mosaics of St. Sophia at Istanbul; MAINSTONE 1988, Hagia Sophia, p. 116; TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 27, 28). Si ritiene risalgano a questa fase anche le decorazioni della stanza al di sopra del vestibolo all'estremità sud-ovest dell'edificio (CORMAK 1977, The mosaics of St. Sophia at Istanbul, p. 213).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (3)

RESTORATION

Date

986-994

Description

Tra gli anni 986 e 994 le attività della chiesa di S. Sofia sono interrotte per volere di Basilio 2. che ordina un restauro dell’edificio di cui non si hanno notizie estese. Si ritiene probabile che l’immagine della lunetta della seconda porta del vestibolo sud, la Vergine con il Cristo Bambino tra Giustiniano e Costantino, sia stata realizzata in occasione di quest’intervento (CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, p. 60).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (4)

RESTORATION

Date

1042

Reference to the part

riquadro imperiale di Costantino 9. e Zoe

Description

Negli anni della detronizzazione di Zoe e della conseguente salita al potere di Michele 5. si procede alla distruzione della raffigurazione musiva della testa dell’imperatrice collocata nella scena imperiale della galleria sud. Successivamente, Zoe, recuperato il potere imperiale, impone la sostituzione della testa di Romano 3., suo precedente marito, con quella del suo attuale sposo Costantino 9. e il risarcimento dei danni e delle lacune inflitti al mosaico raffigurante la sua persona. Si ritiene probabile che il rifacimento della testa del Cristo sia realizzato in quest’occasione al fine di accordare le immagini tra loro in quanto ad unità stilistica ed omogeneità di lavorazione (WHITTEMORE 1942, The mosaics of St. Sophia, p. 18, 19).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (5)

RESTORATION

Date

1346, post | 1346

Description

In conseguenza di un rovinoso terremoto avvenuto nel 1346 si registra il crollo dell’arco dell'estremità est e complessivamente di un terzo dell’edificio. Si ritiene che la maggior parte del mosaico raffigurante la Vergine e il Cristo Bambino sia rifatto in tale occasione, al fine di rimediare ai danneggiamenti delle superfici musive della cupola dell’abside (BECKWITH 1967, L’arte di Costantinopoli, p. 63). Diversamente, altri ritengono che non si siano registrati danni rilevanti ai mosaici dell’abside. Interventi di rifacimento, in questo caso pittorico, si riscontrano in prossimità delle poche parti rimanenti della figura dell’Arcangelo Michele (MANGO 1965, The apse mosaics of St. Sophia, p. 138, 146).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (6)

RESTORATION

Date

1453

Description

Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi Ottomani guidati da Mohamed 2., il 29 maggio 1453, la chiesa è convertita in moschea. Nonostante i costumi islamici impongano il divieto di qualsiasi rappresentazione figurativa, non tutti i mosaici a soggetto iconico vengono immediatamente ricoperti di intonaco. A ricevere una copertura affinchè non siano di disturbo per i fedeli mussulmani sono esclusivamente le figurazioni dei registri più bassi (SANTA SOFIA AD ISTANBUL 1999, pp. 36, 145).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (7)

RESTORATION

Date

1572 - 1574

Description

L’architetto Sinān si occupa di dirigere lavori di radicale rinnovamento della moschea di Aya Sofya, tra gli anni 1572 e 1574. Nell’ambito di questi interventi si restringono le aperture delle finestre dei timpani. Si ritiene probabile che i mosaici qui raffigurati vengano ricoperti di intonaco in questa occasione (MAINSTONE 1988, Hagia Sophia, p. 122).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (8)

RESTORATION

Date

1609 - 1740

Description

Essendo Aya Sofya divenuta una delle principali moschee di tutto l'Islam, con i califfati di Achmed 1. (1603-1617) e Achmed 3. (1703-1730) si procede ad eliminare la maggior parte delle decorazioni figurative cristiane. Queste lasceranno gradualmente il posto ad uno strato di intonaco di copertura e le volte riceveranno un decoro in stile islamico (SANTA SOFIA AD ISTANBUL 1999, p. 145). Nel 1609 sotto il califfato di Achmed 1. viene coperto di intonaco il mosaco della cupola raffigurante il Cristo Pantocrator. I mosaici dell’abside del bema rimangono, invece, in vista fino alla metà del 18. secolo, ne traggono disegni illustrativi i viaggiatori Guillaume-Joseph Grelot (1672) e Cornelius Loos (1710), testimoniando come le raffigurazioni della Vergine e Cristo Bambino e dei due Arcangeli siano conservate nella loro interezza (MANGO 1965, The apse mosaics of St. Sophia, p. 115). Le uniche raffigurazioni che i due viaggiatori non riportano nei loro disegni sono quelle dei timpani e del Cristo Pantocratore del medaglione dell’abside (MAINSTONE 1988, Hagia Sophia, p. 116).Nel 1740 vengono ricoperti i mosaici degli spazi laterali. A rimanere scoperti sono le immagini dei Serafini nei pennacchi, sui volti dei qualii si stende una decorazione in stucco con motivo a rosetta (SANTA SOFIA AD ISTANBUL 1999, pp. 36, 37).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (9)

PRESERVATION STATUS

Date

1847

Description

L’edificio si presenta in condizioni particolarmente rovinate e pericolose per i cedimenti strutturali che lo interessano. Ad una prima analisi, sono riscontrabili numerose fratture in corrispondenza di muri, cupole, colonne, rivestimenti marmorei e decorazioni in stucco. La riscoperta delle decorazioni musive figurate parietali di tradizione cristiana della moschea di Aya Sofya avviene casualmente durante i lavori di restauro dei rivestimenti e degli intonaci dell’edificio condotti dai fratelli Gaspare e Giuseppe Fossati nel 1848. Al di sotto delle intonacature che ricoprono non solo le parti figurate ma anche le decorazioni, la conservazione di molti brani musivi risulta essere buona (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, p. 8; SANTA SOFIA AD ISTANBUL 1999, p. 141).

RESTORATION

Date

1847-1849

Reference to the part

intero complesso decorativo

Management of the work

Gaspare Fossati

Description

Nel maggio del 1847 il Sultano Abdul Medjid commissiona ai fratelli Fossati i lavori di restauro della moschea di Aya Sofya. I lavori riguardano, in prima istanza, il consolidamento statico dell’edificio, ma anche la pulitura e il restauro dell’interno e l’aggiornamento delle decorazioni dell’esterno e dell’interno al gusto neo-gotico.In occasione di questi lavori, le decorazioni musive - scoperte casualmente - vengono temporaneamente liberate dall’intonaco. Nel rispetto dei costumi religiosi mussulmani, che proibiscono la raffigurazione di soggetti umani, i pannelli musivi figurati e le rappresentazioni della croce cristiana vengono nuovamente coperti al termine dei lavori di restauro, con uno strato di intonaco variamente decorato, dopo averne tratto numerosi disegni e acquerelli. I fratelli Fossati lasciano in vista le aree musive di epoca giustinianea decorate con motivi ornamentali. Gaspare Fossati elabora una concezione di restauro che ha per obiettivo la conservazione al massimo grado delle superfici ritrovate. L’architetto sviluppa tecniche differenti per mascherare otticamente le lacune di pareti e volte - secondo tipo, dimensione e in relazione alle condizioni di visibilità.Nei casi di peggior conservazione si opta, infine, per una drastica rimozione delle stesure musive, sostituite con intonaco dipinto, come è il caso di frammenti del mosaico originale della volta della galleria ovest (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 10-26; SANTA SOFIA AD ISTANBUL 1999, p. 141).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Numerose stesure musive vengono consolidate mediante l’utilizzo di grappe metalliche in ferro a forma di T. In alcuni casi si ricorre all’uso di chiodi metallici, evidenti nella figurazione della Deesis, nel vano mediano della galleria sud (CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, p. 74). Nei casi in cui si procede alla realizzazione di una nuova malta di sottofondo, la soluzione adottata dai fratelli Fossati consiste nello stendere due strati di malta di contro ai tre presenti nelle stesure originali (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, p. 10).Nella scena della Deesis i fratelli Fossati provvedono a risarcire una fessurazione che interessa lo strato di intonaco e la muratura sottostante che si estende dalla parte superiore della testa della Vergine alla zona centrale del riquadro musivo. Una riparazione di simile natura ma di entità minore viene eseguita tra le figure di Cristo e di San Giovanni. L’operazione viene completata con l’inserimento di numerose grappe metalliche (WHITTEMORE 1942, The mosaics of St. Sophia, p. 13).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Le operazioni di integrazione delle lacune musive, riguardanti esclusivamente raffigurazioni ornamentali, vengono eseguite stendendo uno strato di intonaco e dipingendolo in accordo ai patterns decorativi presenti.Nei casi in cui l’obiettivo è quello di ricoprire una figurazione antropomorfa o simboli cristiani si utilizza in alcuni casi pittura o foglia oro, in altri intonaco. Le aree ricoperte vengono dipinte con motivi di invenzione, tratti dal repertorio bizantino del 6. secolo ma anche, in altri casi, con motivi tipici del 19. secolo di gusto neo-gotico. In alcuni casi la copertura avviene utilizzando foglia oro (MANGO 1962, Materials for the study of the mosaics, p. 14). Il lavoro dei Fossati deve rapportarsi ad esigenze di presentabilità dell’edificio e coerenza delle sue parti. In molti casi, a seguito di una stesura di intonaco dipinto su aree lacunose si rende necessario accordare ad esse le aree circostanti. Quando il motivo originale del mosaico viene considerato adeguato ad i canoni mussulmani le ridipinture si accordano ai motivi del mosaico, anche se in modo approssimativo. In altri casi i Fossati introducono forti semplificazioni dello schema decorativo, ignorando completamente il mosaico sottostante. Questo è quanto accade nel caso dei peducci delle finestre dell’abside, decorati con medaglioni a rosette. La cupola centrale, decorata con l’immagine della croce latina, viene dipinta con motivi a diamanti e croci in diagonale alternatesi, su ogni costolone. Lo stesso motivo è presente nelle decorazioni delle finestre dell’abside. Il medaglione centrale della cupola è, invece, dipinto da Hattat Kazasker Mustafa Izzet Efendi, con decorazioni calligrafiche di stile islamico.Per quanto riguarda le figure dei Padri della Chiesa nelle lunette dei timpani nord e sud e la lunetta al di sopra della porta del vestibolo sud, raffigurante Giustiniano e Costantino di fronte alla Vergine in trono con Cristo Bambino, la scelta è quella di ricoprirle con rosette multicolore di stile neo-gotico.D’altro canto, l’abside e le semicupole est della navata centrale sono decorate con imitazioni di motivi giustinianei. Il mosaico raffigurante l’imperatore Leone 6. che si inginocchia di fronte a Cristo nella lunetta centrale del nartece viene decorato con l’immagine di una stella giustinianea ad otto punte. Nell’interno del nartece e negli archi e nelle volte della navata centrale, croci latine di ragguardevoli dimensioni sono state incorporate in disegni geometrici dipinti a patterns imitanti, anche in questo caso, decorazioni giustinianee.Le operazioni di integrazione avvengono nel modo che segue. Una stesura di lamine d’oro viene modellata con un patterns a modulazioni di tono a scacchiera, ad imitazione del mosaico. Successivamente viene ricoperta con una pellicola lucida, probabilmente gommalacca. Questo tipo di tecnica è largamente utilizzata sia nella copertura di mosaici iconici, sia nelle integrazioni di lacune musive, ad esempio in quelle della conca absidale o dell’immagine dell’Arcangelo Gabriele (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 10-26; SANTA SOFIA AD ISTANBUL 1999, p. 141).Nella lunetta al di sopra della porta del vestibolo sud vengono eseguite delle integrazioni ad intonaco in corrispondenza della bocca della Vergine. Nel nimbo e nel piede sinistro del Cristo Bambino si interviene ricollocando tessere musive di varia provenienza. Le integrazioni musive dei Fossati sono facilmente riconoscibili poiché le stesure di malta di allettamento risultano aggettanti rispetto al piano su cui si colloca il mosaico originario (WHITTEMORE 1936, The mosaics of St. Sophia, p. 11).Il riquadro dell’imperatore Alessandro e le stesure musive circostanti vengono ricoperte di intonaco e ridipinte secondo un motivo che riprende, anche se in modo piuttosto approssimativo, le decorazioni musive della volta a botte dell’ambiente (UNDERWOOD 1961, The mosaics of Hagia Sophia, p. 190).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (10)

PRESERVATION STATUS

Date

1894

Description

In conseguenza del terremoto del 10 luglio 1984, nonostante la struttura dell'edificio di Aya Sofya non abbia subito danni rilevanti, la decorazione interna risulta danneggiata in più aree. A subire le maggiori conseguenze è il rivestimento di intonaco (MANGO 1962, Materials for the study of the mosaics, pp. 100, 101).

RESTORATION

Date

1894

Description

Si ritiene probabile che, durante i lavori di reastauro e le riparazioni messe in opera in conseguenza dei danneggiamenti del terremoto del 10 luglio 1984, siano stai distrutti i frammenti musivi dell'arco occidentale. La stessa sorte potrebbero aver subito altri mosaici testimoniati dai disegni dei fratelli Fossati ed ora non più esistenti. Durante questi lavori di restauro si provvede, in particolare, a ripristinare le cadute della copertura di intonaco. L'intonaco utilizzato presenta un colore più chiaro e facilmente distinguibile rispetto a quello messo in opera dai fatelli Fossati (MANGO 1962, Materials for the study of the mosaics, pp. 100, 101).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (11)

RESTORATION

Date

1910-1934

Management of the work

General Directorate of Pious Foundations

Description

Nel periodo compreso tra il 1910 e il 1934 si realizza un interevento di restauro sotto la direzione del General Directorate of Pious Foundations (Vakif Foundation intervention) di cui allo stato attuale non si hanno notizie dettagliate (OZIL 2000, The conservation of the dome mosaics; AVDELIDIS 2004, A thermographic study for the assessment).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (12)

PRESERVATION STATUS

Date

1931, ante | 1931

Description

L’edificio, dopo i restauri eseguiti nel secolo precedente da parte dei fratelli Fossati, si presenta in non buone condizioni di conservazione. Nonostante le riparazioni eseguite dai restauratori svizzeri in corrispondenza delle fratture più superficiali, numerose altre ne emergono fin dalle prime ispezioni. Non solo. La chiesa soffre di instabilità strutturali ben più profonde, difficilmente diagnosticabili all’epoca dei Fossati. La decorazione musiva, in corrispondenza dei brani figurati, risulta ricoperta da uno strato di intonaco dipinto. Sono visibili, invece, i mosaici raffiguranti motivi ornamentali. Si evidenziano in più punti della superficie musiva, sia coperta, sia scoperta, distacchi dello strato di intonaco, delle tessere dagli intonaci di sottofondo o di questi dal muro sottostante. In alcuni punti, porzioni di mosaico risultano cadute a terra. In altri si evidenziano perdite di tessere. Nel suo complesso la decorazione musiva si presenta in condizioni particolarmente fragili. Problemi conservativi riguardano, infine, le riparazioni e le stesure pittoriche eseguite dai fratelli Fossati (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 34-38).Le indagini condotte dall’équipe di Whittemore nel nartece dell’edificio mettono in evidenza come i mosaici si siano conservati in buone condizioni, avendo subito poche perdite. Tuttavia la miscela di calce e polvere di marmo messa in opera dai Fossati, al fine di consolidare le stesure musive, si mostra discontinua nella sua composizioni e in alcuni casi per una debole resistenza è soggetta a fenomeni di degrado. In alcune lunette e volte del nartece le tessere d’oro risultano prive di cartellina e foglia metallica. Danni si riscontrano nelle croci delle lunette collocate alle estremità nord e sud del nartece, il fondo oro della quarta lunetta a partire da nord risulta essere quello in condizioni peggiori di conservazione.Il particolare della gamba del trono di Cristo in prossimità delle mani dell’Imperatore nella lunetta centrale del nartece si presenta di difficile lettura per un’integrazione ad intonaco operata dai fratelli Fossati sulla quale vengono ricollocate alcune tessere di recupero, in modo poco rispondente al disegno originario (WHITTEMORE 1933, The mosaics of St. Sophia, pp. 23, 8, 13).Il mosaico della lunetta del vestibolo si presenta ricoperto di intonaco. Successivamente alla liberazione, il tessuto musivo evidenzia alcune perdite di tessere in corrispondenza della cornice esterna (quasi interamente persa) degli angoli e, in particolare, della base del riquadro dove mancano non meno di undici file di tessere. Perdite isolate di tessere si notato nelle corone degli imperatori e nella raffigurazione della città di Costantinopoli (WHITTEMORE 1936, The mosaics of St. Sophia, p. 9).La base del riquadro musivo raffigurante Costantino 9. e Zoe risulta mancante di una striscia di mosaico di circa 35 cm. Si evidenziano fratture nelle aree di mosaico al di sopra delle tre teste ed in entrambe le iscrizioni di Costantino 9.. Un’analisi approfondita ha messo in evidenza come tutte le teste originali siano state sostituite con altre di più nuova fattura, generando in qualche modo un disaccordo cromatico tra le varie parti del mosaico. La figura di Zoe è interessata da lacune dovute a perdite di tessere, tali da non pregiudicare la lettura dell’immagine, è ancora visibile l’intonacatura colorata a definizione delle campiture della figurazione, nella malta di allettamento sottostante. Il riquadro imperiale di Giovanni 2. Comneno risulta completamente danneggiato per una fascia di notevole ampiezza nella parte sottostante la linea delle ginocchia dei personaggi. Nella parte superiore, la figura della Vergine risulta ben conservata. Alcuni danni si notano nel volto del Cristo Bambino. Il volto dell’imperatore Giovanni 2. Comneno è particolarmente danneggiato per la perdita di numerose tessere (WHITTEMORE 1942, The mosaics of St. Sophia, pp. 8, 9).La scena della Deesis si presenta particolarmente lacunosa, risulta mancante una discreta porzione di mosaico nella parte inferiore e sinistra. In buono stato di conservazione sono parte del fondo oro, tutte le iscrizioni, la testa e la metà superiore del corpo di Cristo Bambino, inclusa la mano destra, la parte superiore del libro del Vangelo, un frammento di trono, la mano e la spalla destra della Vergine, parte della figura di San Giovanni.Una limitata porzione di mosaico dei capelli e della spalla destra del Cristo e di un’area al di sopra dell’occhio sinistro di San Giovanni risulta allettata sopra una base di cera d’api ancora in buone condizioni di conservazione (WHITTEMORE 1942, The mosaics of St. Sophia, pp. 10, 12, 13).

RESTORATION

Date

1931-1949

Reference to the part

intero complesso decorativo

Management of the work

Thomas Whittemore

Description

Nel 1931 la moschea di Aya Sofya viene chiusa per motivi di conservazione. L’edificio riaprirà le sue porte alcuni anni dopo, nel 1935, sconsacrato e in qualità di museo, per volere del Presidente della Repubblica Turca Kemal Atatürk. Il Byzantine Institute of America nella persona del suo primo direttore e direttore dei lavori Thomas Whittemore si occupano del restauro dei mosaici parietali che vengono definitivamente liberati dall’intonaco, consolidati e puliti. I lavori di restauro vengono condotti per campagne annuali da aprile - maggio fino ad ottobre - novembre, dal 1934 al 1949, in relazione alle condizioni metereologiche. Durante le operazioni di rilievo, di analisi e soprattutto di restauro delle superfici si presta una specifica attenzione alla realizzazione di un’approfondita documentazione grafica e fotografica costituita da piante, disegni, copie dipinte, fotografie in bianco e nero e a colori. Tale documentazione è rivolta tanto al mosaico e alle sue tecniche quanto al restauro eseguito durante il secolo precedente dai fratelli Gaspare e Giuseppe Fossati (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 6-7; IL MOSAICO 1996, p. 101)Terminata la ricerca dei panelli musivi figurati sulla base delle testimoniante grafiche realizzate dai fratelli Fossati, il lavoro dello staff guidato da Whittemore prende avvio testando lo stato conservativo di queste superfici in relazione ad eventuali distacchi, fratture e degrado delle malte. Le operazioni di scopertura dei mosaici e di consolidamento procedono nella maggior parte dei casi parallelamente. Si evita di realizzare rifacimenti o integrazioni considerati un’arbitraria interpretazione e falsificazione del tessuto musivo.Lo staff guidato da Whittemore esegue nell'ordine il restauro della lunetta sopra la Porta Imperiale, di quella nel vestibolo sud-occidentale, dei ritratti imperiali nella galleria meridionale, della scena della Deesis nella stessa galleria, della Madonna in trono e Arcangeli nell'abside e di tre Padri della Chiesa nel timpano settentrionale (MANGO 1962, Materials for the study of the mosaics, p. 5).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Gli interventi di consolidamento sono svolti con particolare cura e sfruttando le più avanzate tecnologie disponibili data la condizione di fragilità in cui si presentato i mosaici. Nei casi di maggiore necessità, il consolidamento procede riparando la muratura sottostante il mosaico, restaurandola o rimuovendola e sostituendola con una di nuova fattura. Il consolidamento di vaste superfici musive è affidato all’uso di grappe metalliche di nuova fattura (grappe delta), importate dagli Stati Uniti, che in molti casi vanno a sostituire le grappe di ferro, arrugginitesi, messe in opera dai fratelli Fossati. La loro particolare forma è più adatta a mantenere saldo il legame tra malta di allettamento e muratura di sottofondo. Il procedimento di installazione delle grappe non è dei più semplici. Nei casi in cui la malta di allettamento si trovi in pessime condizioni di conservazione si provvede a rimuovere alcune tessere musive e si elimina la malta sottostante fino a mettere in vista la superficie della muratura. Questo permette di trapanare agevolmente un buco all’interno del quale, dopo un lavaggio con vinile, viene infissa la grappa per una profondità di 12 cm. Nell’alloggiamento si inietta poi una soluzione di borace e gesso. Infine le tessere rimosse sono ripristinate e un puntello temporaneo in legno viene issato in modo da premere l’intonaco contro il muro (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 38-44). Attenzione speciale richiede il consolidamento dei pannelli musivi raffiguranti i Padri della Chiesa collocati nei recessi dei timpani. In questo caso l’intervento riguarda il consolidamento delle fratture della malta di allettamento lungo i bordi del recesso.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Al pari del consolidamento, anche le operazioni di pulitura vengono eseguite avvalendosi delle più recenti innovazioni in campo chimico e tecnologico. Si fa uso, ad esempio, di nuove soluzioni chimiche e di strumenti usati in campo dentistico, questi ultimi trovano nel cantiere di Aya Sofya una delle prime efficaci sperimentazioni. Se inizialmente la rimozione degli intonaci di copertura delle stesure musive prevede l’uso di scalpello d’acciaio e spazzola – un procedimento particolarmente lento e laborioso con cui si agisce tessera per tessera – in seguito, dal 1937, a partire dal soffitto di uno degli archi del vano centrale della galleria sud si avvia la sperimentazione di una nuova tecnica.Le tessere di vetro vengono strofinate con un panno di camoscio leggermente imbevuto di una debole soluzione di ammoniaca e acqua (in proporzione di uno a tre), spazzolate con una spazzola di setola e poi pulite con un altro panno di camoscio. Questa modalità operativa ha il vantaggio di dimezzare i tempi della pulitura. I restauratori tornano anche su stesure musive, come quelle del nartece, pulite con la precedente tecnica per completare il lavoro con la tecnica di nuova introduzione.Diverso il caso di tessere marmoree. Per queste, infatti, la soluzione di ammoniaca non si dimostra adatta. La soluzione di ammoniaca viene, infatti, assorbita dalla porosità del materiale e con essa anche lo strato grigio-marrone di sporco che ricopre la tessera. Si adotta quindi, in luogo di una pulitura chimica, una pulitura fisica, che fa uso di strumenti tradizionalmente applicati nel campo dentistico (TETERIATNIKOV 1998, Mosaics of Hagia Sophia, pp. 44-49).Il mosaico collocato nella lunetta centrale del nartece non viene interamente liberato dallo strato di intonaco steso dai Fossati poiché in alcuni punti si presenta in condizioni fortemente deteriorate, in particolare in corrispondenza dei piedi del Cristo e delle braccia dell’Imperatore (WHITTEMORE 1933, The mosaics of St. Sophia, p. 16).Gli interventi di integrazione operati sul mosaico della scena della Deesis vengono completati con la stesura di una miscela di ragnatela, acetato di vinile e toluene sulle malte di allettamento fresche al fine di accordarne il colore con quello delle malte antiche (WHITTEMORE 1942, The mosaics of St. Sophia, p. 14).Interventi di pulitura parzialmente condotti vengono eseguiti anche sui mosaici dell’abside del bema (MANGO 1965, The apse mosaics of St. Sophia, p. 115).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (13)

PRESERVATION STATUS

Date

1954

Reference to the part

stanza sopra il vestibolo

Description

Le stesure musive della stanza al di sopra del vestibolo nell'estremità sud-ovest dell'edificio si presentano in codizioni particolarmente lacunose. Della Deesis che decorava la luneta del timpano nord si conservano, lacunose, le figure della Verdgine e del Cristo in trono. Altri frammenti di ridotte dimensioni si conservano in corrispondenza di diversi registri della decorazione. Il busto fino alle mani e parte della testa del Patriarca Nikephoros, una spalla del Patriarca Germano, il busto comprese le mani di San Simone Zelota. Frammenti di un santo non identificato - una mano e parte del corpo. Santo Stefano il Protomartire - il braccio destro, il lato sinistro del corpo e il lato sinistro del volto. San Costantino il Grande - di cui rimane solo la testa, lacunosa in corrispondenza degli occhi (CORMAK 1977, The mosaics of St. Sophia at Istanbul).

RESTORATION

Date

1950-1954

Reference to the part

rampa, stanza sopra la rampa, stanza sopra il vestibolo, alcova

Management of the work

Paul A. Underwood

Description

A seguito della scomparsa di Thomas Whittemore la direzioni dei lavori nel cantiere di Aya Sofya di Istanbul è assunta da Paul A. Underwood. Tra le prime iniziative che lo vedono protagonista sono le indagini ai mosaici della rampa, della stanza al di sopra della rampa, della stanza al di sopra del vestibolo e dell'alcova, nell'estremità sud-ovest dell'edificio. Nel 1954 i lavori di consolidamento, pulitura e la campagna fotografica su queste stesure musive sono portati a termine (CORMAK 1977, The mosaics of St. Sophia at Istanbul, p. 177).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (14)

RESTORATION

Date

1958

Reference to the part

riquadro dell’imperatore Alessandro

Description

Nonostante le ricerche condotte da Whittemore, il riquadro dell’imperatore Alessandro non viene ritrovato durante le campagne di scavo degli anni 1931-1949. Ancora ricoperto dall’intonaco steso dai fratelli Fossati, si ritiene perduto in conseguenza del terremoto del 1894.È Robert Van Nice a ritrovarlo nel 1958, dopo aver notato la presenza di un’annotazione a margine del disegno dei Fossati, conservato presso l’archivio Cantonale di Bellinzona in Svizzera, in cui si fornisce l’esatta indicazione della collocazione del riquadro all’interno dell’edificio di Aya Sofya (UNDERWOOD 1961, The mosaics of Hagia Sophia, pp. 188-190).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (15)

PRESERVATION STATUS

Date

1959-1967

Description

Le condizioni di conservazione delle stesure musive del museo di Aya Sofya di Costantinopoli si presentano non dissimili da quelle messe in evidenza durante le campagne di restauro condotte sotto la direzione di Thomas Whittemore alcuni anni prima. Ulteriori osservazioni, facilitate dall’erezione di nuove impalcature in occasione del proseguimento dei lavori da parte del Byzantine Istitute of America, permettono di precisare meglio alcuni aspetti. La figura della Vergine nella cupola dell’abside del bema è interamente conservata eccetto che per una porzione di cm 80 X 70 nel lato destro corrispondente all’avambraccio e al gomito, la mano sinistra del Cristo Bambino e parte del lembo superiore del cuscino posto sul trono. Lacune interessano la figura del Cristo, in corrispondenza della parte superiore dell’orecchia destra, della parte alta della testa e nell’area al di sotto del lato sinistro dei capelli fino al di sopra dell’orecchia. Particolarmente danneggiato il rotolo che tiene in mano. Altre lacune si evidenziano in corrispondenza della parte destra del cuscino e dell’iscrizione commemorativa che celebra la sconfitta dell’iconoclastia e il ripristino delle immagini all’interno della chiesa.Si evidenzia una frattura causata da un cedimento strutturale nella conchiglia della cupola, che si estende dalla parte mediana delle figure fino alla parte superiore della finestra centrale. Alcune parti della decorazione musiva sia nella Vergine dell’abside, sia nella lunetta centrale del nartece - originariamente di una tinta di apparenza rossastra - si caratterizzano per la perdita della ridipintura stesa al di sopra di tessere di vario colore (oro, argento, verde, blu). Scendendo nel particolare delle singole tessere si nota come una tipologia di color turchese presenti un accentuato fenomeno di degrado con conseguente sbiancamento della superficie. Il fenomeno è particolarmente evidente in corrispondenza del ginocchio destro della Vergine dell’abside centrale che ad una percezione da distanza fornisce un’ingannevole apparenza di aumentata illuminazione. Particolarmente danneggiate sono le figure degli Arcangeli nell’intradosso dell’arco dell’abside. L’Arcangelo sud presenta una lacuna di vaste dimensioni che si estende in corrispondenza della parte in alto a destra della figura, interessando la spalla, parte dell’ala e del petto.Le tessere color turchese del globo tenuto in mano dall’Arcangelo mostrano, anche in questo caso, una patina superficiale dovuta al deterioramento. Dell’Arcangelo nord rimangono solo minuscoli frammenti, quattro piume dell’ala destra, parte del piede sinistro, parte dell’orlo ornato della tunica, la punta del bastone, la punta di una piuma dell’ala sinistra, un frammento di aureola. La maggior parte delle tessere d’argento ha perso la cartellina e la foglia metallica esponendo ora, esclusivamente, il vetro di sottofondo. I bordi delle campiture oro del fondo della cupola non si conservano interamente e in alcuni punti si evidenziano dei rifacimenti dipinti eseguiti durante i lavori del fratelli Fossati.A seguito dei lavori eseguiti nel riquadro dell’imperatore Alessandro si evidenza come tale figura non fosse stata eseguita isolatamente bensì facesse parte di un più ampio complesso decorativo di cui si conservano solo poche parti (MANGO 1965, The apse mosaics of St. Sophia, pp. 115-120; HAWKINS 1968, Further observations on the narthex, p. 166; UNDERWOOD 1961, The mosaics of Hagia Sophia, pp. 189-191).

RESTORATION

Date

1959-1967

Management of the work

Ernest J. W. Hawkins

Description

Nel 1959-60 viene completato il lavoro di pulitura del mosaico della lunetta centrale del nartece di Aya Sofya. Thomas Whittemore, durante i lavori diretti nel biennio 1931-1932, aveva lasciato i mosaici in alcuni punti ricoperti dall’intonaco steso dai fratelli Fossati. La rimozione di questo intonaco e di alcune stesure di pittura permette di precisare alcuni aspetti delle immagini musive quali il piede del Cristo, la guglia del lato sinistro della parte posteriore del trono, il nodo sul lato destro del cuscino, l’arrangiamento asimmetrico delle perle della croce della corona indossata dall’Imperatore e l’iscrizione inserita (HAWKINS 1968, Further observations on the narthex).Nel biennio 1959-1960 il mosaico raffigurante l’imperatore Alessandro, dopo essere stato ritrovato alcuni anni prima da Robert Van Nice, viene pulito dall’intonaco steso dai fratelli Fossati. La pulitura riguarda il pannello dell'imperatore Alessandro, la volta a botte, il soffitto dell’arco sud e il soffitto e l’imposta dell’arco nord (UNDERWOOD 1961, The mosaics of Hagia Sophia, pp. 189-191).Nella primavera del 1964, eretta una scaffalatura di 30 m per raggiungere i mosaici della cupola dell’abside, Cyril Mango e Ernest Hawkins procedono al completamento dei lavori di pulitura precedentemente avviati da Whittemore. Vengono liberati dall’intonaco e dalle pitture larghe sezioni di mosaico ornamentale, come ad esempio la ghirlanda che circonda la base della semicupola dell’abside. Le diverse lacune della stesura musiva vengono trattate in modo uniforme (MANGO 1965, The apse mosaics of St. Sophia, p. 116).Nel 1962, Cyril Mango ed Ernest Hawkins, ispezionando i mosaici raffiguranti i Padri della Chiesa nel timpano nord, scoprono altri frammenti musivi: frammenti della figura di Sant’Atanasio, parte di un monogramma in un medaglione circolare, alcune aree ornamentali e il fondo oro. Altri frammenti decorativi e un medaglione di fattura assimilabile a quelli raffigurati nel riquadro dell’imperatore Alessandro vengono ritrovati nel timpano sud. Alcuni frammenti di mosaico non vengono liberati dall’intonaco per ragioni conservative. I lavori ai mosaici del timpano sud riprendono nel 1967 (MANGO 1972, The mosaics of St. Sophia at Istanbul, p. 3).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (16)

PRESERVATION STATUS

Date

1985

Description

Degli originali rivestimenti musivi aniconici delle volte del piano terra molti se ne conservano in buone condizioni, sebbene alcuni risultino ancora ricoperti dagli intonaci stesi dai fratelli Fossati. Nelle gallerie solo una piccola parte di essi si conserva. Nel migliore stato di conservazione si trovano le decorazioni musive dei sottarchi superiori dei colonnati delle esedre. Altri frammenti sono visibile in superfici analoghe. Si conservano mosaici del periodo iconoclasta nelle volte della seconda delle stanze che si dischiudono sul lato sud della galleria ovest (MAINSTONE 1988, HAGIA SOPHIA, p 116).

PRESERVATION STATUS

Date

1993

Reference to the part

decorazioni musive parietali del quadrante nord-est e del quadrante nord-ovest della cupola centrale

Description

In seguito all’erezione delle impalcature nel 1993 in corrispondenza della cupola centrale del museo di Aya Sofya è possibile condurre un’attenta analisi dello stato di conservazione delle stesure musive, risalenti a interventi di diversi peridi storici, 6., 10. e 14. secolo. In generale si evidenziano perdite sia di cartelline di tessere a lamina metallica, sia di tessere individuali con conseguente esposizione della pittura preparatoria sottostante, ma anche lacune di maggiore entità. In alcune aree il distaccamento della malta di allettamento delle tessere dalla muratura sottostante è tale da destare preoccupazioni di possibili cadute. Un considerevole numero di chiodi e grappe di ferro e rame sono collocati in corrispondenza delle giunture delle stesure di 6. e 14. secolo. Numerose tessere sono state ricollocate e si notano estese aree di ridipinture al di sopra delle tessere (OZIL 2000, The conservation of the dome mosaics).

RESTORATION

Date

1992-1999

Reference to the part

decorazioni musive parietali del quadrante nord-est e del quadrante nord-ovest della cupola centrale

Management of the work

Central Laboratory for Restoration and Conservation (Istanbul)

Description

Nel 1993 viene eretta un’impalcatura al di sotto del quadrante nord-est della cupola, tra le costole ventinove e quaranta (secondo una numerazione delle stesse che procede dal centro del lato est in senso orario). Le stesure musive raggiungibili risalgono al 6. e al 14. secolo, ma anche ad un quadrante della sommità della cupola con decorazioni calligrafiche dorate del 19. secolo. Nel 1999 le impalcature vengono spostate nel quadrante nord-ovest, tra le costole ventinove e trenta. In questa posizione, le impalcature permettono di raggiungere stesure musive del 6. e 10. secolo e un altro quadrante della sommità con decorazioni calligrafiche (OZIL 2000, The conservation of the dome mosaics).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Le operazioni di consolidamento vengono condotte prioritariamente al fine di evitare ulteriori perdite di mosaico. Le cartelline di tessere a lamina metallica, oro e argento, vengono consolidate mediante Paraloid B72. Operazioni di consolidamento delle malte di allettamento vengono effettuate dove necessario ed in particolare nelle giunture tra le stesure di 6. e 14. secolo al fine di stabilizzare la malta di allettamento in caso di distacco dal supporto murario o in caso di fratture o di incipienti sgretolamenti. Tali operazioni vengono condotte stendendo malte di nuova fattura. I distacchi di minore entità e fratture più lievi vengono consolidati mediante l’iniezione della malta da iniezione 6001, di produzione Bresciani. I distacchi di maggiore entità vengono invece trattati con una malta a base di calce idraulica. Le superfici sono quindi mantenute in pressione con degli strumenti a molla appositamente realizzati.Negli interventi condotti nel 1999 sul quadrante nord-ovest della cupola ci si limita, invece, a consolidamenti di emergenza di aree in cui la malta e le tessere sono in condizioni tali da minacciare la caduta.Le operazioni di consolidamento non si limitano alle tessere bensì interessano anche gli intonaci preparatori dipinti di sottofondo.Una delicata e selettiva tipologia di intervento consiste nella rimozione di malte e intonaci che presentano un eccessivo contenuto di sali. Questi vengono sostituiti con una malta di specifica preparazione ad alta porosità per permettere la migrazione dei sali in soluzione in superficie senza compromettere la stabilità della malta stessa o la sua apparenza estetica (OZIL 2000, The conservation of the dome mosaics; MOROPOULOU 2002, Characterization of dome mosaics).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Le operazioni di pulitura si limitano all’eliminazione delle lacche stese dai fratelli Fossati, e delle ridipinture realizzate sia dai restauratori svizzeri, sia durante l’intervento di restauro del 1910, al di sopra delle stesure musive (OZIL 2000, The conservation of the dome mosaics).