POGATSCHNIG, ANTONIO Parenzo dalle origini sino all'imperatore Giustiniano

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Sigla: citazione breve

POGATSCHNIG, ANTONIO Parenzo dalle origini sino all'imperatore Giustiniano

Descrizione

POGATSCHNIG, ANTONIO Parenzo dalle origini sino all'imperatore Giustiniano / Antonio Pogatschnig. - Parenzo : Tipografia di Gaetano Coana, 1910. - Estr. da: Parenzo : per l'inaugurazione del nuovo palazzo del Comune

Abstract

L'opera è un sunto della monografia "Parenzo", pubblicata in occasione dell'inaugurazione del nuovo palazzo municipale progettato dall'architetto Arduino Berlam. Il libro inizia con una speculazione sui primi abitanti di Parenzo, senza tuttavia offrire indicazioni precise. Alla fase romana, quando nasce la colonia Iulia Parentium, segue quella cristiana che segna la rinascita della città. Vengono poi fatti dei riferimenti alla costruzione della basilica, nel sito in cui prima sorgeva la domus romana appartenuta a Mauro, e al mosaico raffigurante il pesce, della metà del 3. sec. L'opera si sofferma, inoltre, sulla fase preeufrasiana e riporta una ricostruzione del complesso ecclesiastico composto da basilica, atrio, battistero, oltre che da un altro atrio e da una basilica a tre navate, posizionati perpendicolarmente rispetto all'atrio attuale. Data di avvio dei lavori di costruzione è il 24 marzo 543. Antonio Pogatschnig ipotizza che i mosaici, oltre alle tre absidi, all'arco trionfale, alla facciata ed alla controfacciata, decorassero anche la cella trichora, l'abside dell'episcopio e altre pareti della chiesa e del battistero. Tra tutte le opere musive spiccano i mosaici dell'abside nei quali si riconoscono un unico stile ed un unico capomastro. Le caratteristiche comuni a tutti i personaggi raffigurati sono le vesti bianche (tunica e pallio), la mano destra libera, i nimbi, ad eccezione di Eufrasio, Eufrasio figlio e Claudio, poichè durante l'esecuzione dei mosaici erano ancora in vita. L'autore prosegue con la descrizione dei singoli dettagli. I mosaici attuali sono originali del 6. sec., puliti e restaurati tra il 1880 ed il 1897. L'unica rappresentazione eseguita ex novo è quella dell'agnello nel medaglione dell'intradosso dell'arco trionfale, a sua volta attorniato da altri medaglioni recanti figure di sante. L'autore riferisce che lo studioso Pietro Kandler, in questo punto, individuò la rappresentazione del busto di Cristo Salvatore. Segue una dettagliata descrizione di tutte le scene musive della basilica e del ciborio del vescovo Ottone, risalente al 1277.

BID

RAV1408035