PASI, SILVIA Il mosaico absidale dell'Ursiana: spunti per un inquadramento del problema iconografico

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PASI, SILVIA Il mosaico absidale dell'Ursiana: spunti per un inquadramento del problema iconografico

Descrizione

PASI, SILVIA Il mosaico absidale dell'Ursiana: spunti per un inquadramento del problema iconografico / Silvia Pasi. In: Felix Ravenna: bollettino storico romagnolo edito da un gruppo di studiosi, 1977, n. 113-114. - P. 217-239

Abstract

Silvia Pasi, dopo una brevissima presentazione degli aspetti storici e della commitenza relativi alla decorazione musiva della Basilica Ursiana (12. sec.), si appresta ad un rigoroso esame iconografico ed iconologico dei soggetti rappresentati. Riscontra due tendenze, ravvisabili anche ad una prima indagine stilistico-formale, ovvero una bizantina di tipo provinciale, l'altra d'ambito locale, ravennate. A questo proposito è facilmente intuibile il progetto di decorazione che si presenta sotto due aspetti: da un lato la ripresa di temi bizantini nel soggetto dell'Anastasis, dall'altro l'esaltazione della chiesa locale tramite episodi della vita di sant'Apollinare e la conseguente e correlata teoria dei vescovi e dei martiri ravennati. Pasi avverte però che nella trasposizione musiva c'è stato sicuramente il desiderio di rappresentare tendenze proprie, attraverso la fusione di diversi modelli e addirittura forse il fraintendimento di schemi d'origine bizantina che hanno portato ad una vera e propria singolarità di temi, mai riscontrata prima. Nella conca absidale abbiamo infatti un triplice richiamo alla Resurrezione grazie all'episodio della Discesa di Cristo al Limbo, al centro, con l'andata al sepolcro da un lato delle Pie Donne, e dall'altro da quella di Pietro e Giovanni. Una trasposizione visiva di grande effetto e simmetria. La vita di sant'Apollinare è rappresentata da ben quattro episodi, due presenti nell'arco trionfale, due invece nell'abside. Nell'arco trionfale abbiamo probabilmente la chiamata da parte di Pietro per l'apostolato e l'arrivo nella città di Ravenna. Nell'abside l'episodio della guarigione della figlia di Rufo e nel lato opposto il martirio e la sepoltura del santo. Il richiamo alla glorificazione della chiesa locale e dei suoi massimi esponenti è riscontrabile, nella parte inferiore dell'abside, nella serie dei vescovi e martiri ravennati, tra i quali i famosi colombini, ovvero coloro che ricevettero la chiamata al ministero di Cristo quando sul loro capo si posò una colomba, forse memori della decorazione di S. Apollinare in Classe, alle quale si ricollega anche la raffigurazione di palme nell'arco trionfale. La figura della vergine comparirrebbe ben due volte e anche questo sarebbe sintomo di una specificità dei temi voluta dall'allora arcivescovo Geremia, per ribadire la straordinarietà della chiesa ravennate. La Madonna è presente nella scena dell'Ascensione nel registro superiore dell'arco trionfale, che presenta diversi punti piuttosto singolari. Solo lei si rivolgerebbe al Cristo mentre gli Apostoli sembrerebbero assistere ad un altro evento. La vergine ricompare come orante in un riquadro fra le finestre dell'abside; per alcuni studiosi vi sarebbe un richiamo all'immagine della Madonna Greca, tanto venerata in territorio ravennate. Ai lati dell'arco trionfale sono poi presenti due personaggi, due offerenti che possono avere punti di contatto con precedenti raffigurazioni, in particolare con quelle nella chiesa di S. Vitale. L'intera decorazione sarebbe alla fine una splendida fusione fra temi orientali e occidentali, rappresentando forse l'ultimo capolavoro musivo prodotto nella città di Ravenna.

BID

RAV0099528