RICCI, CORRADO Monumenti: Tavole storiche dei mosaici di Ravenna: Cappella arcivescovile

ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO

FONTE BIBLIOGRAFICA

Sigla: citazione breve

RICCI, CORRADO Monumenti: Tavole storiche dei mosaici di Ravenna: Cappella arcivescovile

Descrizione

RICCI, CORRADO Monumenti: Tavole storiche dei mosaici di Ravenna: Cappella arcivescovile / testo di Corrado Ricci; disegni di Alessandro Azzaroni. - Roma: Istituto poligrafico dello Stato. Libreria, 1934. - 47 p.

Abstract

Corrado Ricci presenta la cappella Arcivescovile di Ravenna (494 - 519), conosciuta anche come oratorio di S. Andrea. Dapprima si interroga sulla commitenza, facendo riferimento alle iscrizioni ed ai monogrammi presenti nel monumento. Mostra di non seguire lo storico Andrea Agnello, come aveva fatto in precedenza in una guida di Ravenna da lui curata nel 1897, riferendo che probabilmente questi si è confuso ed ha attribuito a san Pier Crisologo la costruzione della cappella. In realtà il vero committente sarebbe Pietro II, vescovo ai tempi della dominazione gota, ovvero di Teoderico. Analizzando i mosaici del vestibolo e della volta, ne riscontra lo stato di conservazione buono ma non ottimale; alcuni soggetti nella parte bassa delle pareti sono probabilmente scomparsi, e sono stati sostituiti da pitture eseguite dall'artista Luca Longhi. Segue poi una ancor più attenta analisi dei soggetti esistenti rappresentati, nella loro corretta iconografia, con rimandi a stampe e disegni antichi. Soprattutto la lunetta del Cristus militans ha risvegliato la curiosità degli studiosi, che ne hanno dato, a parere del Ricci, in certi casi, interpretazioni quasi fantasiose. In seguito viene riportata la relazione stesa da Alessandro Azzaroni e Giuseppe Zampiga riguardante uno studio preliminare dello stato di conservazione dei mosaici prima dei restauri, avvenuti ad opera degli stessi dal 1914 al 1916. Ricci ipotizza un restauro già nel dodicesimo secolo. Azzaroni e Zampiga insistono sul fatto che alcune parti sono state completamente rifatte in pittura e che in vaste zone della superficie sono presenti oli deleteri per la conservazione. Ricci ricorda anche che una certa sporcizia impediva, solo pochi anni prima, la corretta lettura del mosaico. In seguito, pone paralleli con altre decorazioni più o meno coeve.

BID

RAV0217187