CALVETTI, ANSELMO La danza delle stagioni in un mosaico ravennate e la rappresentazione dei mesi nelle tradizioni popolari

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CALVETTI, ANSELMO La danza delle stagioni in un mosaico ravennate e la rappresentazione dei mesi nelle tradizioni popolari

Descrizione

CALVETTI, ANSELMO La danza delle stagioni in un mosaico ravennate e la rappresentazione dei mesi nelle tradizioni popolari / Anselmo Calvetti. - Cesena : Stilgraf, 1999. - P. 431-445 Estr. da: Studi Romagnoli, 47 (1996).

Abstract

Anselmo Calvetti dopo la descrizione della scena della cosiddetta danza dei Geni delle Stagioni del mosaico rinvenuto in via D'Azeglio (6. sec.) propone una nuova interpretazione della rappresentazione. Secondo lo studioso è errata l'idea di Maria Grazia Maioli (1995) che identifica nel primo personaggio a tre quarti, vestito di tunica bianca ricamata, il Genio dell'autunno infatti, secondo questa interpretazione le stagioni non sarebbero rappresentate nel loro esatto avvicendarsi. Calvetti identifica invece l'autunno con il personaggio mutilo della testa e, dopo aver elencato tutti i modelli a cui questo schema compositivo si ispira, vede nelle scena una rievocazione delle danze pagane romane primaverili in cui, il 14 di marzo, un vecchio, vestito di pelli scure, detto veterius, veniva cacciato dalla città per simboleggiare la fine dell'anno vecchio e l'inizio di quello nuovo. Calvetti vede in questa danza un rito propiziatorio per garantire il regolare avvicendarsi delle stagioni: quattro giovani mascherati da stagioni cacciano, dopo un vertiginoso giro tondo, l'inverno e garantiscono così l'inizio dell'anno nuovo.

BID

RAV0338000