ANDREESCU-TREADGOLD, IRINA I mosaici antichi e quelli ottocenteschi di San Michele in Africisco: lo studio filologico

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ANDREESCU-TREADGOLD, IRINA I mosaici antichi e quelli ottocenteschi di San Michele in Africisco: lo studio filologico

Descrizione

ANDREESCU-TREADGOLD, IRINA I mosaici antichi e quelli ottocenteschi di San Michele in Africisco: lo studio filologico / Irina Andreescu-Treadgold. In: San Michele in Africisco e l'età giustinianea a Ravenna : atti del convegno "La diaspora dell'arcangelo. San Michele in Africisco e l'età giustinianea". Giornate di studio in memoria di Giuseppe Bovini, Ravenna, Sala dei Mosaici, 21-22 aprile 2005 / a cura di Claudio Spadoni e Linda Kniffitz. - Cinisello Balsamo : Silvana Editoriale, 2007. - P. 113-141

Abstract

Riprendendo e ampliando a distanza di molti anni l'analisi della decorazione musiva della chiesa di S. Michele in Africisco, già affrontata in un saggio del 1990, Irina Andreescu-Treadgold ricorda che il mosaico oggi al Bode Museum di Berlino è in realtà interamente copia ottocentesca dovuta all'opera del restauratore Giovanni Moro. Sul lavoro e la figura del Moro, intervenuto tra 1850-1851 sul mosaico sezionato fermo a Venezia sulla strada per Berlino, l'autrice si sofferma lungamente e con dovizia di particolari portando nuovi elementi a chiarire le responsabilità del restauratore e lo svolgersi delle vicende successive. Ripercorre brevemente le vicende dalla sconsacrazione in epoca napoleonica alla vendita a Federico Guglielmo 4. di Prussia; il lungo oblio nei depositi di corte, intrecciando l'insieme con il diverso destino delle tre teste supestiti. Attribuzioni e considerazioni sono costantemente sostenute da minuziosi confronti con la tecnica musiva, le tessere utilizzate, i materiali, i colori e altre caratteristiche morfologiche, con l'iconografia e le decorazioni di altre chiese e con il disegno dello scultore Enrico Pazzi, tratto poco prima del distacco, prezioso ai fini della comprensione di com'era in origine la decorazione e del confronto coi frammenti superstiti, ovvero le due teste degli Arcangeli Michele e Gabriele, figure del catino absidale, conservati al Museo Provinciale di Torcello e la testa del Cristo, sempre del catino absidale, conservata al Victoria&Albert museum di Londra. Ancora oggetto di studio e discussione è invece un angelo, oggi all'Ermitage, proveniente dalla collezione Basilewsky.