Istanbul, S. Salvatore in Chora, esonartece, terza campata, pennacchio nord-orientale, Il miracolo di Cana, part.
OBJECT
OBJECT
Definition
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decorazione musiva parietale
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Identification
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parte di complesso decorativo
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Name/Dedication
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decorazione musiva parietale di S. Salvatore in Chora, Il miracolo a Cana
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Position
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esonartece, campata terza, volta, metà settentrionale
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SUBJECT
SUBJECT
Identification
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Chiesa di San Salvatore in Chora, Istanbul - Il miracolo a Cana
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73 C 61 11 : 73 C 61 13
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Iconographic description
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Gran parte del mosaico che rappresenta le nozze di Cana, è andata perduta. A partire dal lato occidentale, è visibile la parte inferiore di un personaggio seduto su un basso sgabello o su una panca, vestito di giallo, verosimilmente Pietro; davanti, è riconoscibile la parte inferiore del corpo di Cristo con imation blu, seduto su una panca dorata con un cuscino rosso. Accanto, si vede parte di tavolo dorato. Il pennacchio nord-occidentale è occupato dall'uccisione di un toro bianco, in preparazione del banchetto nuziale: un giovane, a cavalcioni sulla schiena dell'animale, lo tiene stretto da una delle corna e lo trafigge alla gola con un coltello; dalla ferita sgorga un fiotto di sangue; secondo Andrè Grabar, questa scena testimonia un ritorno ai modelli ellenistici, soprattutto per la ricerca di plasticità (GRABAR 1965, Mosaici e affreschi nella Kariye-Camii, p. 3). Nel pennacchio nord-orientale compare la scena del miracolo della trasformazione dell'acqua in vino: a sinistra, Cristo con un rotolo in mano e Maria, parzialmente nascosta dal corpo del figlio, hanno lo sguardo rivolto verso destra, dove sono collocati sei orci, resi con tessere di terracotta; un giovane uomo che indossa una tunica a maniche corte, versa acqua in uno dei vasi da un recipiente d'oro, reggendolo da una sottile ansa; all'estrema destra, compare un altro giovane nell'atto di avvicinarsi e di portare un recipiente. Dietro il primo giovane, compare colui che presiede il banchetto, rappresentato come un uomo barbuto, che indossa una tunica blu con le maniche strette ornate d'oro ai polsi, un mantello rosso ed una sciarpa blu: tale personaggio porge un bicchiere a Cristo che tende la mano destra per prenderlo; il piede nudo di Cristo è caratterizzato da una sottile ombra scura, peculiarità spesso riscontrata nel complesso decorativo di San Salvatore in Chora. Dietro Cristo e Maria sono collocati Pietro (dalle caratteristiche inconfondibili) e Giovanni, che indossa la stessa tunica blu e lo stesso imation viola della scena della testimonianza di Giovanni Battista; ha la testa rivolta verso Pietro e la mano destra alzata, con il palmo rivolto verso l'esterno. Lo sfondo architettonico consiste in un basso muro dietro il gruppo delle figure a destra, che si prolunga verso il limite della scena. Nella facciata della casa si apre una porta rettangolare sulla quale è visibile un motivo ornamentale (UNDERWOOD 1966, The Kariye Djami, vol. 1, pp. 117-121; MARINI CLARELLI 1990, Il monastero del Gran Logoteta, p. 22; CIMOK 1993, Chora mosaics and frescoes, p. 58; CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, p. 147; VELMANS 2006, L'arte monumentale bizantina, p. 242; MANGO 2000, Chora, p. 139).
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Iconological description
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La scena fa riferimento al Vangelo di Giovanni (2, 1-11).Per terra c'erano lì sei recipienti di pietra, di quelli usati per la purificazione dei giudei, capienti circa cento litri ognuno. Dice loro Gesù: "Riempiteli d'acqua!" Li riempirono fino all'orlo. E aggiunse loro: "Adesso attingete, e portatene al capotavola!"
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GEOGRAPHICAL AND ADMINISTRATIVE LOCATION
SPECIFIC LOCATION
Typology
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museo
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Denomination
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S. Salvatore in Chora
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Address
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Kariye Camii Sk., Edirnekapi
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Notes
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La chiesa è legata alle iniziative della famiglia dei Comneni nei quartieri nord-occidentali della città di Costantinopoli (quartiere delle Blacherne): tra il 1077 ed il 1081, Maria Ducena, suocera di Alessio 1. Comneno, fa restaurare il monastero di San Salvatore in Chora, fondato tra il 6. ed il 7. secolo.; il lavoro di Maria viene portato a termine intorno al 1120 dal nipote Isacco Comneno, detto il Sebastocratore (uno dei titoli nobiliari più alti a Bisanzio).Agli inizi del 14. sec., a partire dal 1316, il complesso viene restaurato dal gran logoteta (primo ministro) Teodoro Metochite (1270-1332), che rinnova ed ingrandisce la chiesa con nartece e parekklesion funerario, e fa ricostruire la cupola del naos; alla medesima epoca risalgono anche i mosaici e gli affreschi. Dopo la presa di Costantinopoli da parte dei turchi (1453), la chiesa viene abbandonata. Nel 1510 viene convertita in moschea da Atik Ali Pasha, gran visir del sultano Bayezit 2. (1481-1512), con la denominazione di Kariye Camii (Kariye Djami): in quell'occasione, i mosaici e gli affreschi vengono stuccati o coperti con imposte lignee.
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LOCATION AND PROPERTY DATA
Original location
CHRONOLOGY
GENERAL CHRONOLOGY
SPECIFIC CHRONOLOGY
From
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1315
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ca.
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To
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1321
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Validity
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ca.
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bibliografia
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UNDERWOOD, PAUL A. The Kariye Djami
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vol.1, pp. 14-16
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CULTURAL DEFINITION
AUTHOR
COMMISSIONER
Name
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Teodoro Metochite
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Date
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1313 - 1332
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Circumstance of the commission
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restauro
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Notes
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Teodoro Metochite, intorno al 1313, commissiona il restauro della chiesa di S. Salvatore in Chora e ne cura anche la decorazione a mosaico. La sua opera si interrompe durante la guerra civile fra Andronico 2. e Andronico 3. A seguito della vittoria di Andronico 3., Teodoro viene mandato in esilio e torna nella capitale solo nel 1330 dove muore dopo due anni (CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, p. 123).
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LEGAL STATUS AND RESTRICTION
LEGAL STATUS
General indication
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proprietà Stato
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Specific indication
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Ministero della Cultura e del Turismo Turco
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Address
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Ataturk Bulvari, 29, Ankara
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DOCUMENTARY & INFORMATIVE SOURCES
IMAGES
Istanbul, S. Salvatore in Chora, esonartece, terza campata, pennacchio nord-orientale, Il miracolo di Cana, part.
BIBLIOGRAPHY
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