Decorazione musiva parietale di S. Salvatore in Chora, Dormizione della Vergine

Istanbul, S. Salvatore in Chora, naos, parete occidentale, lunetta sopra la porta d'entrata, Dormizione della Vergine

Istanbul, S. Salvatore in Chora, naos, parete occidentale, lunetta sopra la porta d'entrata, Dormizione della Vergine

M

C

TR

614

C

CIDM

72

504

OBJECT

OBJECT

Definition

decorazione musiva parietale

Identification

parte di complesso decorativo

Name/Dedication

decorazione musiva parietale di S. Salvatore in Chora, Dormizione della Vergine

Position

naos, parete occidentale, sopra la porta d'entrata

SUBJECT

SUBJECT

Identification

Chiesa di San Salvatore in Chora, Istanbul - Dormizione della Vergine

73 E 74 1

Iconographic description

La Vergine è rappresentata ad occhi chiusi, stesa su un letto coperto da un manto color porpora, caratterizzato da una testata tondeggiante, a sinistra. Ai piedi del letto si staglia un suppedaneo. Maria, che ha il capo nimbato e indossa i suoi consueti indumenti blu, tiene le mani incrociate all'altezza della vita. Esattamente al centro, in piedi, dietro di lei, si vede il Cristo entro una mandorla di luce: nella zona più esterna della mandorla spiccano quattro angeli, due per parte, mentre sulla sua sommità si libra un serafino con sei ali dorate (hexapterygon). Cristo indossa abiti dorati e ha il capo caratterizzato da un nimbo crucisegnato; è rappresentato rivolto leggermente verso destra, ma con il viso rivolto verso la direzione opposta, ossia verso la Vergine. Secondo l'iconografia tradizionale, Cristo tiene fra le braccia coperte e protese in avanti l'anima della madre (animula), costituita da un bambino in fasce con il capo nimbato. Raggruppati a destra e a sinistra della scena compaiono gli apostoli, alcuni vescovi e parecchie donne, mentre assistono a questo momento con profonda devozione. Nel gruppo a sinistra, dietro la testa della Vergine, si distinguono sei apostoli e due vescovi; sullo sfondo si staglia una struttura architettonica caratterizzata da una forma particolare, simile ad un'esedra, sormontata, al centro, da una torretta e alleggerita da due aperture separate da un colonna. Il gruppo di destra è costituito da cinque apostoli, un vescovo, due donne dietro gli apostoli, ed un altro gruppo di donne sulla soglia di una casa sullo sfondo. Due angeli in volo si avvicinano in alto a destra, probabilmente per condurre l'anima di Maria, da Cristo al cielo. Quasi tutti gli apostoli raffigurati possono essere individuati per le loro caratteristiche. San Pietro e san Paolo si trovano in posizione preminente, in primo piano, rispettivamente a sinistra e a destra: Pietro, con la barba corta e riccioluta, è piegato leggermente in avanti e fa oscillare un turibolo; Paolo, con i capelli corti e scuri e la barba appuntita, è raffigurato inchinato, in corrispondenza del piede destro del letto, con la mano destra sul petto e la sinistra protesa in avanti. San Giovanni Evangelista, incaricato da Cristo di prendersi cura della madre, è caratterizzato da un capo massiccio e quasi calvo, dalla fronte alta e dalla lunga barba grigia riccioluta; è il più vicino alla testa della Vergine, chinato proprio dietro la testata del letto, con entrambe le mani sul bordo e con lo sguardo fisso sul volto di Maria. Stante sul bordo sinistro del pannello, si riconosce l'Evangelista Matteo, con lo sguardo rivolto verso l'alto e la mano destra sollevata verso il proprio volto; egli ha capelli grigi in ciocche ondulate e la barba di media lunghezza, parzialmente perduta. A destra di Matteo, è collocato un altro apostolo, probabilmente Simone Zelota, con la testa rivolta a sinistra, verso il basso, e con la barba un poco più lunga di quella di Pietro. I due apostoli sopra Matteo e Simone sono difficilmente distinguibili l'uno dall'altro: quello a sinistra gira la testa, distogliendo lo sguardo dalla scena e potrebbe essere Bartolomeo, mentre quello di fronte a lui, con un clavo sulla tunica, sulla spalla, è probabilmente Giacomo Alfeo. Gli apostoli concentrati sul lato destro del letto, si possono distinguere abbastanza facilmente l'uno dall'altro: dietro Paolo, si riconosce Luca, caratterizzato dalla capigliatura con doppia frangia che circonda la tonsura sul capo; egli s'inchina ancora più profondamente rispetto a Paolo e si regge il mento con la mano destra, poggiando contemporaneamente la mano sinistra sul bordo del letto. Immediatamente dietro di lui, è rappresentato l'apostolo Andrea che si piega in avanti per guardare direttamente il volto della Vergine: egli è facilmente riconoscibile per le ciocche indisciplinate di capelli grigi e per la barba appuntita. Sul lato destro del mosaico, si trova l'evangelista Marco, stante, con il capo piegato verso sinistra e la mano sinistra tesa verso la Vergine; i suoi capelli neri sono più folti e la fronte meno alta rispetto a Paolo. A sinistra di Marco si trova l'undicesimo ed ultimo apostolo: egli solleva la mano destra, con il palmo rivolto verso l'alto, verso il proprio volto imberbe: Paul Underwood pensa che si tratti di Filippo, e non di Tommaso (anch'egli imberbe), dal momento che quest'ultimo non è compreso nel gruppo, tenendo conto della tradizione secondo la quale era assente quando la Vergine morì. Nella fila superiore, accanto ai lati destro e sinistro della mandorla, si trovano tre vescovi: ciascuno è contrassegnato da un nimbo e indossa l'omophorion, una stola decorata da larghe croci. Il vescovo collocato più a sinistra tiene sulle mani velate un evangelario chiuso e sembra rivolgere lo sguardo a Cristo e all'anima di Maria. A destra, il secondo vescovo regge un libro aperto sul braccio sinistro disteso, e guarda il contenuto delle pagine, come se stesse celebrando una liturgia divina; il braccio con il drappo ed il libro invadono l'area della mandorla e, come gli angeli, sono realizzati in grisaglia. Il terzo vescovo, sul lato opposto della mandorla, appare più giovane degli altri e porta una corta barba. Sulla porta della casa, in alto a destra, sono collocate alcune donne con il capo velato, nell'atto di piangere. Dietro Filippo e Matteo compaiono altre due donne: quella più vicina alla Vergine è rappresentata nello stesso atteggiamento e con gli stessi colori di Anna nell'abbigliamento.Per adattare tutte le figure connesse all'episodio, il mosaicista ha utilizzato un'impostazione triangolare: la Vergine con il suo letto costituisce il lato inferiore del triangolo, mentre il vertice è costituito dalla doppia mandorla con gli angeli nella zona esterna ed il serafino nella zona superiore (UNDERWOOD 1966, The Kariye Djami, vol. 1, pp. 164-168; LAZAREV 1967, Storia dell'arte bizantina, p. 357; MARINI CLARELLI 1990, Il monastero del Gran Logoteta, p. 17; CIMOK 1993, Chora mosaics and frescoes, pp. 70-72; RODLEY 1994, Byzantine art and architecture, p. 301; CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, pp. 152-154; MANGO 2000, Chora, p. 166, p. 170; BISANZIO COSTANTINOPOLI ISTANBUL 2008, p. 196).

Iconological description

Si tratta della rappresentazione della scena della Dormizione della Vergine (Koimesis, Dormitio). Un passaggio del "De Divinis Nominibus" di Dionigi Pseudo Areopagita consente di identificare i vescovi rappresentati nella scena: Giacomo di Gerusalemme, Timoteo di Efeso, Dionigi Pseudo Areopagita oppure Geroteo di Atene (UNDERWOOD 1966, The Kariye Camii, vol. 1, pp. 166-167; MANGO 2000, Chora, p. 170).

GEOGRAPHICAL AND ADMINISTRATIVE LOCATION

Locality

Istanbul

SPECIFIC LOCATION

Typology

museo

Denomination

S. Salvatore in Chora

Address

Kariye Camii Sk., Edirnekapi

Notes

La chiesa è legata alle iniziative della famiglia dei Comneni nei quartieri nord-occidentali della città di Costantinopoli (quartiere delle Blacherne): tra il 1077 ed il 1081, Maria Ducena, suocera di Alessio 1. Comneno, fa restaurare il monastero di San Salvatore in Chora, fondato tra il 6. ed il 7. secolo.; il lavoro di Maria viene portato a termine intorno al 1120 dal nipote Isacco Comneno, detto il Sebastocratore (uno dei titoli nobiliari più alti a Bisanzio).Agli inizi del 14. sec., a partire dal 1316, il complesso viene restaurato dal gran logoteta (primo ministro) Teodoro Metochite (1270-1332), che rinnova ed ingrandisce la chiesa con nartece e parekklesion funerario, e fa ricostruire la cupola del naos; alla medesima epoca risalgono anche i mosaici e gli affreschi. Dopo la presa di Costantinopoli da parte dei turchi (1453), la chiesa viene abbandonata. Nel 1510 viene convertita in moschea da Atik Ali Pasha, gran visir del sultano Bayezit 2. (1481-1512), con la denominazione di Kariye Camii (Kariye Djami): in quell'occasione, i mosaici e gli affreschi vengono stuccati o coperti con imposte lignee.

LOCATION AND PROPERTY DATA

Original location

CHRONOLOGY

GENERAL CHRONOLOGY

Century

14.

SPECIFIC CHRONOLOGY

From

1315

ca.

To

1321

Validity

ca.

bibliografia

UNDERWOOD, PAUL A. The Kariye Djami

vol.1, pp. 14-16

CULTURAL DEFINITION

AUTHOR

Name

Maestranze bizantine di S. Salvatore in Chora

Personal data/chronology

14. sec.

Grounds of basing the dates

analisi storica

COMMISSIONER

Name

Teodoro Metochite

Date

1313 - 1332

Circumstance of the commission

restauro

Notes

Teodoro Metochite, intorno al 1313, commissiona il restauro della chiesa di S. Salvatore in Chora e ne cura anche la decorazione a mosaico. La sua opera si interrompe durante la guerra civile fra Andronico 2. e Andronico 3. A seguito della vittoria di Andronico 3., Teodoro viene mandato in esilio e torna nella capitale solo nel 1330 dove muore dopo due anni (CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, p. 123).

SIZES OF ARTWORK

SIZES OF ARTWORK

Unit of measurement

cm

Height

191

Width

202

INSCRIPTIONS

INSCRIPTION

Class

descrittiva

Language

greco

Tecnique of writing

mosaico

Character type

lettere capitali

Position

in alto, a sinistra e a destra delle ali del serafino

Transcription

e (koim)esis tes th(eoto)kou

Notes

La Dormizione della Vergine.

INSCRIPTION

Class

descrittiva

Language

greco

Tecnique of writing

mosaico

Character type

lettere capitali

Position

accanto alla mandorla di luce che contiene Cristo

Transcription

i(esou)s ch(risto)s

Notes

Gesù Cristo.

LEGAL STATUS AND RESTRICTION

LEGAL STATUS

General indication

proprietà Stato

Specific indication

Ministero della Cultura e del Turismo Turco

Address

Ataturk Bulvari, 29, Ankara

DOCUMENTARY & INFORMATIVE SOURCES

IMAGES

immagini_scheda/is_sc_139_ICON_-med.jpg

Istanbul, S. Salvatore in Chora, naos, parete occidentale, lunetta sopra la porta d'entrata, Dormizione della Vergine

BIBLIOGRAPHY

UNDERWOOD, PAUL A. The Kariye Djami

BIBLIOGRAPHY

LAZAREV, VIKTOR Storia della pittura bizantina

BIBLIOGRAPHY

CIMOK, FATIH Chora mosaics and frescoes

BIBLIOGRAPHY

RODLEY, LYN Byzantine art and architecture : an introduction

BIBLIOGRAPHY

CIMOK, FATIH Mosaics in Istanbul

BIBLIOGRAPHY

MANGO, CYRIL Chora : the scroll of Heaven

BIBLIOGRAPHY

BISANZIO COSTANTINOPOLI ISTANBUL Bisanzio Costantinopoli Istanbul

BIBLIOGRAPHY

MARINI CLARELLI, MARIA VITTORIA Il monastero del Gran Logoteta. La decorazione di San Salvatore in Chora